Con le dimissioni del primo cittadino, Bruno Piva, il capoluogo polesano è privo di una guida e di una leadership che pianifichi il futuro della città. Mentre i cittadini si interrogano incuriositi - soprattutto per cercare di capire quale sarebbe la novità - panico e caos serpeggiano a Palazzo Nodari, in alcuni bar del centro e in qualche salone da parrucchiera.
Che ne sarà della giunta Piva? Cosa faranno i suoi assessori? Qualcuno si ricorderà di loro per qualche ragione? Queste e altre domande rimbalzano tra gli analisti politici e i crocchi di anziani ai giardinetti, mentre i ben informati danno per certi un nuovo gesto eclatante del sindaco!
Curiosi come siamo, noi de La Ghenga abbiamo attivato il nostro think tank politico per cercare di prevedere le prossime mosse di Bruno Piva e rassicurare la popolazione smarrita sulle sorti della città delle rose. Ecco i possibili scenari:
- Bruno Piva si incatenerà all'alba ad un platano di via Fuà Fusinato, dichiarando il proprio amore per le piante e i boschi e proclamando di essere pronto a scatenare una rivoluzione in stile Gezi Park pur di salvare le pregiate essenze arboree. L'incredibile boutade metterà all'angolo l'assessore Nello Piscopo, che per salvare la faccia uscirà dal centrodestra e tornerà a militare in Rifondazione Comunista, schierandosi dalla parte degli ambientalisti;
- Per riconquistare il consenso tra i bottegai del centro storico, Piva proclamerà da un palchetto in piazza Vittorio una rivoluzione contro lo strapotere dei centri commerciali e delle lobby capitaliste che strangolano l'iniziativa dei piccolo esercenti e la libertà individuale. Pur confuso e poco ortodosso nei riferimenti teorici, l'appello di Piva sarà accolto con calore dalla piazza, che si scatenerà in un assalto al centro commerciale La Fattoria, con vanghe, badili, picconi, macchine edili e armi da contraerea rubate alla caserma Silvestri;
- Il primo cittadino si presenterà in consiglio comunale vestito da prete e inscenerà un monologo con un preservativo usato, intitolato "Sei il figlio che non ho mai avuto". La perfomance andrà avanti per quaranta minuti, grazie alla presenza dell'opposizione, che garantirà il numero legale;
- In un'intervista esclusiva a Rovigo Oggi, Piva svelerà di essere Monello Vianello;
- Piva chiederà agli assessori di sottoscrivere un accordo scritto in cui si impegnano a dedicare una mattina a settimana come volontari per ripristinare il servizio di trasporto disabili verso la piscina;
- Piva abbandonerà la propria abitazione e occuperà abusivamente l'ex ospedale Maddalena, accompagnato dal fido vice Gianni Saccardin e da Anna Paola Nezzo, sfidando gli assessori ad unirsi a loro per dimostrare la propria fedeltà. Dopo un mese di vita da clochard, saranno sgomberati con forza dalla Polizia, nel corso di un blitz celebrato dai giornali con toni entusiastici. Sbattuti per strada, si rivolgeranno al centro d'ascolto, ma lo troveranno chiuso al pubblico;
- Piva riaprirà l'Informagiovani per davvero;
- Piva si presenterà in consiglio comunale come previsto, ma invece di declamare l'annuncio delle proprie dimissioni, leggerà la prima lettera del Corvo.
Che ne sarà della giunta Piva? Cosa faranno i suoi assessori? Qualcuno si ricorderà di loro per qualche ragione? Queste e altre domande rimbalzano tra gli analisti politici e i crocchi di anziani ai giardinetti, mentre i ben informati danno per certi un nuovo gesto eclatante del sindaco!
Curiosi come siamo, noi de La Ghenga abbiamo attivato il nostro think tank politico per cercare di prevedere le prossime mosse di Bruno Piva e rassicurare la popolazione smarrita sulle sorti della città delle rose. Ecco i possibili scenari:
- Bruno Piva si incatenerà all'alba ad un platano di via Fuà Fusinato, dichiarando il proprio amore per le piante e i boschi e proclamando di essere pronto a scatenare una rivoluzione in stile Gezi Park pur di salvare le pregiate essenze arboree. L'incredibile boutade metterà all'angolo l'assessore Nello Piscopo, che per salvare la faccia uscirà dal centrodestra e tornerà a militare in Rifondazione Comunista, schierandosi dalla parte degli ambientalisti;
- Per riconquistare il consenso tra i bottegai del centro storico, Piva proclamerà da un palchetto in piazza Vittorio una rivoluzione contro lo strapotere dei centri commerciali e delle lobby capitaliste che strangolano l'iniziativa dei piccolo esercenti e la libertà individuale. Pur confuso e poco ortodosso nei riferimenti teorici, l'appello di Piva sarà accolto con calore dalla piazza, che si scatenerà in un assalto al centro commerciale La Fattoria, con vanghe, badili, picconi, macchine edili e armi da contraerea rubate alla caserma Silvestri;
- Il primo cittadino si presenterà in consiglio comunale vestito da prete e inscenerà un monologo con un preservativo usato, intitolato "Sei il figlio che non ho mai avuto". La perfomance andrà avanti per quaranta minuti, grazie alla presenza dell'opposizione, che garantirà il numero legale;
- In un'intervista esclusiva a Rovigo Oggi, Piva svelerà di essere Monello Vianello;
- Piva chiederà agli assessori di sottoscrivere un accordo scritto in cui si impegnano a dedicare una mattina a settimana come volontari per ripristinare il servizio di trasporto disabili verso la piscina;
- Piva abbandonerà la propria abitazione e occuperà abusivamente l'ex ospedale Maddalena, accompagnato dal fido vice Gianni Saccardin e da Anna Paola Nezzo, sfidando gli assessori ad unirsi a loro per dimostrare la propria fedeltà. Dopo un mese di vita da clochard, saranno sgomberati con forza dalla Polizia, nel corso di un blitz celebrato dai giornali con toni entusiastici. Sbattuti per strada, si rivolgeranno al centro d'ascolto, ma lo troveranno chiuso al pubblico;
- Piva riaprirà l'Informagiovani per davvero;
- Piva si presenterà in consiglio comunale come previsto, ma invece di declamare l'annuncio delle proprie dimissioni, leggerà la prima lettera del Corvo.
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