Passa ai contenuti principali

La lettera sulle mazzette per l'appalto della discarica è una patacca! Numerose prove scagionano definitivamente gli accusati!

Clamoroso scoop de La Ghenga: la discussa lettera dell'anonimo imprenditore sulle richieste di bustarelle per un appalto è falsa. Lo ha scoperto un nostro informatore, analizzando numerosi indizi.

Nella foto, il nostro informatore (in incognito per tutelarne la privacy)
ROVIGO - "Quella lettera ormai l'ha letta tutta la città", ha affermato in questi giorni il procuratore Dario Curtarello, aprendo l'inchiesta sulla missiva di un anonimo imprenditore, che denuncia intrallazzi poco puliti attorno ad un appalto per una discarica nel rodigino.
Forse per un errore delle poste, infatti, il misteriosissimo documento è ormai in possesso di chiunque: ne parlano da settimane gli anziani al bar dell'Auser, mia zia Alberta giura di averla trovata perfino tra i giornali della parrucchiera e si racconta che una seconda elementare se l'è trovata come traccia di un tema in classe. Nonostante i contenuti siano di pubblico dominio, tuttavia, i giornali hanno scelto di non pubblicare la lettera perchè zeppa di parolacce, tipo "palle" e "culo", che potrebbero turbare gli animi degli infanti.
La Ghenga, comunque, ne è venuta in possesso per tramite di un nostro informatore, infiltrato da anni nelle stanze del Comune. E grande è stato lo sconcerto allorchè, analizzandola accuratamente, ci siamo resi conto che si tratta di un clamoroso falso!
Il dovere di cronaca ci impone di informarvi, invitando i giornali a pubblicare finalmente il testo della missiva, per fugare ogni dubbio. Ecco gli indizi della sicura frode:

1. La lettera è scritta in settenari. Un nostro consulente sostiene che si tratta di un'opera apocrifa di Ugo Foscolo, scritta pochi mesi prima dell'ode a Luigia Pallavicini;
2. Descrivendo uno degli incontri tra l'imprenditore e i suoi importanti interlocutori, si dimentica di precisare che quel giorno c'era una nebbia talmente fitta che fu necessario sospendere un torneo di bocce al dopolavoro ferroviario, perchè alcuni anziani avevano colpito per errore un Frecciarossa in transito. L'episodio aveva destato comprensibile scalpore;
3. Uno dei protagonisti citati afferma di essere arrivato in ritardo all'appuntamento in quanto sarebbe "rimasto incastrato per cinque ore dentro ad un costume da Gabibbo". Ci sembra un aneddoto alquanto improbabile;
4. A un certo punto della narrazione si afferma che compare in scena una "minchia parlante di nome Fred";
5. Tutte le frasi attribuite a uno dei soggetti citati si sono rivelate in realtà citazioni di testi di Charles Aznavour;
6. L'imprenditore afferma di aver registrato i colloqui utilizzando un fonografo, poichè gli si era scaricata la batteria del cellulare, e di aver inciso successivamente le registrazioni su dischi di vinile;
7. Uno dei protagonisti delle vicende citate afferma con sicumera che Pippo Baudo da giovane, per mantenersi gli studi, lavorò come drag queen. Questo aneddoto è stato smentito dall'interessato;
8. Alcune lettere prese da ciascun capoverso secondo un preciso calcolo algebrico, se messe in fila a ritroso e anagrammate, producono un'invocazione all'antico dio Turgrurzz;
9. Uno dei loschi individui citati non era ancora nato al momento dei fatti citati e alcuni episodi sono chiaramente ambientati a Panama durante l'invasione americana, come si evince da numerosi dettagli narrativi;
10. E' alquanto improbabile che persone chiamate ad amministrare la cosa pubblica e sostenute da un ampio consenso elettorale si rivelino una banda di volgari arraffoni, che chiedono mazzette per favorire appalti su servizi di pubblica utilità. Significherebbe che la gente ha votato in massa una manica di mariuoli e quindi o è cogliona o, peggio ancora, l'ha fatto consapevolmente, in ogni caso autoinculandosi. Sarebbe una seria messa in discussione del meccanismo democratico del voto. Essendo tutto ciò inconcepibile, di conseguenza gli accusati sono - ça va sans dire - innocenti e possono tranquillamente uscire allo scoperto e farsi due risate di tutta questa storia.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una bella botta di Benito

"Apologia del fascismo io? Ci mancherebbe, conosco la storia e gli errori commessi da Mussolini. Io ho una coscienza civile". Con questa lapidaria replica sulle pagine de La Voce, si era chiusa qualche settimana fa la querelle sulla segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, sgamata dal Corriere del Veneto mentre postava su Facebook una frase di Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore") per controbattere alle critiche di alcuni ambientalisti sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. "Non m’importa che la frase sia di Mussolini, m’interessa il concetto che esprime, rappresenta come mi sento", aveva spiegato al Corriere del Veneto fin da subito. Se una frase è bella, insomma, non fa alcuna differenza che sia stata detta da Levinàs o da Adolf Hitler, da Voltaire o da Charles Manson. Incalzata dalla Voce , mentre gli altri giornali non si accorgevano della notizia, la Cittadin replicava ancora più stizzita che non c'era "nie

Un'orgia di beneficenza per pagare le case popolari

Il flop del galà del Comune al centro commerciale non scoraggia nuove iniziative di beneficenza. All'indomani della serata che doveva servire a raccogliere soldi per gli addobbi natalizi, l'attore hard Cicciuzzo Sconciaforni torna a riempire le prime pagine dei giornali con una proposta che fa discutere: "Organizzerò un'orgia per raccogliere fondi per le case popolari". La clamorosa proposta per il momento incontra il gelo da parte dell'assessorato ai servizi sociali di Rovigo. Ma Cicciuzzo non demorde: "Se si organizzano iniziative per pagare il superfluo, non si può criticare chi invece prova a sovvenzionare servizi di prima necessità. I miei sistemi di fund raising saranno poco ortodossi, ma credo che i rodigini sapranno guardare a questa novità senza il paraocchi dell'ideologia".

Editoriale: abbiamo perso la speranza

Il lunedì ci si alza sempre con i coglioni girati. Allora pippatevi questo editoriale attorno al corso del Popolo aperto al traffico, un tema su cui, lo ammettiamo, abbiamo esaurito le battute idiote, perchè l'argomento è già idiota di suo. Non abbiamo più nemmeno la forza di ribattere a tutte le corbellerie che si sentono dire da quelli che vorrebbero fare scorrere fiumi di traffico in centro storico. Tanto è inutile. Con questo caldo ci manca perfino la forza di ribattere sulle piccole cose. L'assessore Nello Piscopo pochi giorni fa sul Corriere del Veneto affermava preciso: "Il progetto è nato come zona a traffico limitato e non come area pedonale tout court". Qualcuno dei suoi, per favore, gli faccia notare che il corso attualmente è già una Ztl, visto che ci passano autobus, furgoncini, macchine e pure cani e porci privi di autorizzazione a ogni ora del giorno e della notte, tanto nessuno controlla.