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Prima missione di successo per l'assessore al Decoro

Foto di gruppo dei facinorosi prima del raid dell'assessore
La città è più sicura, grazie all'assessorato al Decoro. Da settimane ci si interrogava sulla reale funzione del nuovo referato della giunta Piva, ma sabato, finalmente, l'assessore al Decoro è entrato in azione, sgominando un'intera banda di facinorosi al castello di Rovigo.
Nell'indifferenza generale, i quattro (nella foto) bivaccavano nell'area delle due torri con striscioni dal contenuto eversivo (la Costituzione italiana) e messaggi violenti e offensivi. Non sono però sfuggiti all'occhio del tutore del pubblico decoro che, con l'ausilio della polizia locale, ha tosto sgomberato l'area dalle pericolosissime scritte, che avrebbero potuto traviare le menti degli infanti.
E' finalmente chiaro a tutti i cittadini che, da adesso, in città non ci sarà più spazio per frizzi, lazzi e malcostume. L'assessore al Decoro, in servizio 24 ore su 24 per le vie cittadine, provvederà a riportare l'ordine e - appunto - il decoro nella città lasciata nel caos dalla giunta Merchiori.
Cosa farà l'assessore al Decoro? Terrà lezioni di bon ton ad anziani petomani? Manderà le forze dell'ordine a punire gli automobilisti che usano le fermate dei bus come parcheggio per prendere il caffè in centro? Dirà la sua sulla dissoluzione di edifici storici della città, sostituiti da orrende palazzine in calcestruzzo che deturpano lo skyline? Boh!
Per il momento l'assessore al Decoro ha conquistato il suo primo gagliardetto sul campo sabato scorso, quando è intervenuto per porre fine a un infame atto di prepotenza ai danni dei rodigini tutti e soprattutto delle menti più giovani, come testimonia più dettagliatamente questo articolo. L'assessore al Decoro, durante il servizio di ronda per la città (in bici, per risparmiare risorse pubbliche), ha colto in flagrante un nutrito gruppo di quattro estremisti, accompagnati per di più da ben due minori, intenti a bombardare la cittadinanza con messaggi di inaudita violenza, in primis l'affermazione "L'Italia ripudia la guerra", citazione di un testo eversivo scritto a quattro mani da democristiani e comunisti negli anni Quaranta del Novecento. Estremista e offensivo anche il secondo striscione, "Per una sola umanità, migranti tutti", frase che subdolamente sembra sottointendere che, in fondo, italiani e africani sono tutti esseri umani e dovrebbero godere degli stessi diritti, in poche parole che le discriminazioni razziali introdotte con i vari pacchetti sicurezza potrebbero essere messe in discussione.
L'intervento della forza pubblica ha prontamente fatto sparire i pericolosi messaggi che abbruttivano le storiche mura del castello. Solo la magnanimità dell'assessore ha fatto sì che i quattro black bloc non venissero tradotti in Questura con un cellulare della celere. Ora la città è più sicura, ma l'assessore al Decoro non si crogiolerà sugli allori. Presto tornerà a presidiare la città anche nelle ore notturne, non appena sarà possibile affiancargli vigili armati di missili anticarro e non appena avrà trovato un costume da Bat Man della sua taglia.

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