Nonostante otto comuni deltini (Adria, Corbola, Papozze, Ariano, Loreo, Rosolina, Teglio di Po e PortoViro) capitanati dal prode Geremia Gennari, ambientalista estremo, Presidente dell'Ente Parco del Delta del Po veneto nonchè sindaco della Perla Verde del Delta, Porto Viro, spingano per l'approvazione del rivoluzionario Piano del Parco nel quale verranno addirittura trasformate in strade bianche alcune arterie viarie ora asfaltate, il nono Comune, Porto Tolle, sostenuto dalla Lega che annovera tra le proprie fila il vicesindaco portotollese Ivano Gibin, vero Richelieu del carroccio polesano, si oppone all'approvazione del Piano stesso se non verranno stralciati dal perimetro del Parco 1400 ettari di scani fronte mare.
Nell'intenzione dei portotollesi e dei leghisti vi è la volontà di sviluppare il progetto del noto genio della viabilità scardovarese Toni Vallati, fatto proprio financo dal Governatore del Veneto Luca Zaia, della cosidetta "Superstrada delle vongole" che vedrebbe il proprio tracciato passare sugli scani in oggetto (nella foto, un rendering dello svincolo di Case Ocari).
Questo, secondo l'Amministrazione comunale del paese che vide gli ultimi giorni di vita del patriota risorgimentale Ciceruacchio, darebbe slancio al "turismo di visitazione in auto", soprattutto della centrale elettrica Enel che non si convertirà più a carbone (non è quindi più necessario approntare lavori di adattamento della Busa di Tramontana per il passaggio delle oltre 3000 chiatte carboniere), ma sarà il primo nuovo impianto nucleare italiano.
Sono già previste visite guidate prima al cantiere e in seguito alla centrale nucleare.
Enel ha già in serbo l'indizione del concorso riservato alle scuole elementari "Com'è ridente il mio Delta fluorescente".
L'auspicio comune dei politici locali e della popolazione, attirata dai 10000 posti di lavoro come cavie, promesso da Enel, è che l'ambientalismo del fare, che tanti risultati ha ottenuto nell'era dell'ex Assessore regionale Marangon, portotollese doc, abbia la meglio sull'ambientalismo radicale di Gennari e soci che intenderebbero invece preservare il territorio punteggiandolo di bungalow prefabbricati in lamiera e cemento, una mezza dozzina di megacentri commerciali e una trentina di darsene da diporto.
Chi avrà la meglio? Toni Vallati attende trepidante e speranzoso.
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