Con nuova, eroica, esibizione di muscolarità, in questi giorni è stato sgomberato l'ex ospedale Maddalena, fatiscente struttura abbandonata nel cuore della Commenda, dove avevano trovato alloggio diversi senzatetto.
Pochi giorni fa era toccato alle ex piscine comunali "Baldetti", anche quelle abitate da diverse persone senza casa. Prima ancora, il Comune di Rovigo aveva mandato la polizia locale a sloggiare una famiglia di rumeni prima dall'ex ospedale in centro storico, poi da alcune case abbandonate. E' la versione rodigina delle politiche sociali: il gioco dell'oca.
Mentre il Comune preparava lo sgombero delle piscine comunali dagli inquilini indesiderati, l'assessore dal cuore d'oro, Gianni Saccardin, rassicurava i cuori d'oro suoi pari sulla sorte di chi sarebbe finito per strada: "Per le persone domiciliate nel nostro Comune, abbiamo il nostro centro d'ascolto - precisa il vice sindaco Gianni Antonio Saccardin, assessore alle Politiche sociali - chi invece fosse originario di altri Comuni, dovrà fare riferimento alle strutture del proprio municipio. Non distante da lì, in via Torquato Tasso, c'è l'asilo notturno che può garantire ospitalità di emergenza in caso di necessità acclarata" (qui).
Ieri, tra i cittadini sloggiati con il "blitz" della polizia all'ex Maddalena, c'erano sette cittadini rumeni, tra cui due donne e un minore (lo leggiamo qui). Non è dato di sapere se fosse la stessa famiglia sgomberata dall'ex ospedale civile, poi dalle case abbandonate e così via, nel favoloso gioco dell'oca ideato negli uffici delle Politiche Sociali di Rovigo.
Di certo, leggiamo qui, tra quelli che sono stati portati in Questura per il sanguinario reato di "invasione di terreni ed edifici", c'è un rodigino, Roberto Barin, ex saldatore disoccupato. L'estate scorsa, spiega l'articolo, viveva all'ex piscina "Baldetti". Cos'è successo? Al centro d'ascolto aveva trovato chiuso?
Pochi giorni fa era toccato alle ex piscine comunali "Baldetti", anche quelle abitate da diverse persone senza casa. Prima ancora, il Comune di Rovigo aveva mandato la polizia locale a sloggiare una famiglia di rumeni prima dall'ex ospedale in centro storico, poi da alcune case abbandonate. E' la versione rodigina delle politiche sociali: il gioco dell'oca.
Mentre il Comune preparava lo sgombero delle piscine comunali dagli inquilini indesiderati, l'assessore dal cuore d'oro, Gianni Saccardin, rassicurava i cuori d'oro suoi pari sulla sorte di chi sarebbe finito per strada: "Per le persone domiciliate nel nostro Comune, abbiamo il nostro centro d'ascolto - precisa il vice sindaco Gianni Antonio Saccardin, assessore alle Politiche sociali - chi invece fosse originario di altri Comuni, dovrà fare riferimento alle strutture del proprio municipio. Non distante da lì, in via Torquato Tasso, c'è l'asilo notturno che può garantire ospitalità di emergenza in caso di necessità acclarata" (qui).
Ieri, tra i cittadini sloggiati con il "blitz" della polizia all'ex Maddalena, c'erano sette cittadini rumeni, tra cui due donne e un minore (lo leggiamo qui). Non è dato di sapere se fosse la stessa famiglia sgomberata dall'ex ospedale civile, poi dalle case abbandonate e così via, nel favoloso gioco dell'oca ideato negli uffici delle Politiche Sociali di Rovigo.
Di certo, leggiamo qui, tra quelli che sono stati portati in Questura per il sanguinario reato di "invasione di terreni ed edifici", c'è un rodigino, Roberto Barin, ex saldatore disoccupato. L'estate scorsa, spiega l'articolo, viveva all'ex piscina "Baldetti". Cos'è successo? Al centro d'ascolto aveva trovato chiuso?
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