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Unioni civili, a Rovigo ci è venuto in mente solo adesso!

Qualche giorno fa, girovagando su Facebook, abbiamo avvistato questo scambio di battute tra due esponenti del centrosinistra rodigino, che chiameremo Tizio e Caio. Tizio è un esponente di Sel, con trascorsi nel Partito Democratico, Caio invece è nel partito socialista.
Tizio: "Milano approva il Registro delle coppie di fatto. Bravo Pisapia! Ora qualcuno chieda a Casini cosa ne pensa, giusto per chiarire qualche aspetto utile all'alleanza col Pd!"
Caio: "Perchè non riproporlo anche in consiglio Comunale a Rovigo il registro delle coppie di fatto".
Tizio: "Sai che ci stavo pensando?"
Caio:" In tempi non sospetti abbiamo provato. Nulla di fatto, Rovigo non risponde troppo bigotta. I tempi sono cambiati e ritentar non nuoce, chissà!"

Buona la domanda di Caio. Perchè non riproporlo in consiglio comunale a Rovigo e vedere l'effetto che fa? Ma a noi viene subito una domanda ancora più bella: non era più semplice cimentarsi con l'argomento quando la maggioranza era il centrosinistra, cioè i compagni di partito di Tizio e Caio, da sempre sensibili alle cause civili, almeno a parole?
Ci aiuta a rispondere il secondo commento di Caio. Forse ai tempi della giunta di centrosinistra di Fausto Merchiori ("in tempi non sospetti") qualcuno ci aveva provato, ma la cosa è miseramente naufragata, perchè perfino nel centrosinistra c'erano diversi soggetti ostili ("Rovigo troppo bigotta"), a partire, osiamo ipotizzare, dallo stesso sindaco e qualche assessore.
Ora, però, ci avvisa Caio, "i tempi sono cambiati". Bisogna tuttavia capire se sono cambiati in meglio. Certo, alle ultime elezioni un'ondata di rinnovamento politico ha consegnato Milano, Napoli, Cagliari e altre città al centrosinistra. (Sarà, ma nel frattempo ci si era cimentato anche Zanonato a Padova, e da mò...) Peccato, comunque, che in quelle stesse ore in cui la penisola dava prova di una nuova sensibilità progressista (come ipotizza l'ottimista Caio), gli abitanti della nebbiosa capitale polesana abbiano lanciato altri segnali, mandando al potere una compagine di destra sostenuta da leghisti, forzanovisti, amici di Storace, ciellini e vari esponenti del fronte bigotto.
Insomma, i tempi saranno anche cambiati nel resto d'Italia, ma a Rovigo c'è da avere qualche dubbio. Oltretutto, sarà cambiato anche il Pd dai tempi in cui governava Palazzo Nodari? Così pare, a leggere un articolo della Voce di Rovigo, in cui ai matrimoni omosessuali si dicono favorevoli l'ex assessora Nadia Romeo ("sono favorevole), l'ex assessora Raffaella Salmaso ("indubbiamente sono favorevole") e perfino l'ex vicesindaco Graziano Azzalin e il segretarioprovinciale Diego Crivellari con labirintici arzigogoli. Non si pronuncia la presidente della Provincia Tiziana Virgili (quella che si incazzava per la rimozione del crocefisso dai muri) e nessuno ha pensato di chiedere un parere all'ala margheritina e ai transfughi dell'Udc recentemente aggregatisi alla simpatica compagnia.
Ma, appunto: tre su quattro degli intervistati sono stati nella giunta di centrosinistra, senza che questo abbia prodotto alcuna novità in cinque anni sul fronte delle unioni civili. Perchè affrontare la questione oggi, con il Comune in mano a un'alleanza di centrodestra che con tale proposta si detergerà il sudore dello scroto?
E anche fosse, attenzione, amici del centrosinistra. Metti che la giunta Piva decide di darvi retta, poi finisce che i vostri elettori alle prossime elezioni fanno due calcoli, si rendono conto che stando all'opposizione riuscite a combinare più cose di sinistra di quando siete al potere e vi lasciano all'opposizione un altro turno.

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