Cominciamo dal fondo, con le rivelazioni sul più recente (e meno longevo) blogger polesano, il caustico Arturo dei Gattinari, più conosciuto con lo pseudonimo di Monello Vinello, chiaro omaggio al mai eguagliato Maestro. Ecco cosa emerge dal dossier inviatoci celermente dalla nostra investigatrice privata di fiducia, l'hacker Jessica Fletcher.
Il fantomatico Monello Vinello, scomparso dalle scene poco dopo le elezioni comunali a Rovigo e la spartizione delle poltrone negli enti di secondo grado, è figura meno misteriosa di quanto si possa pensare.
Anzi, una breve spulciata agli archivi di Wikilikz ci svela ampie porzioni della sua tutto sommato ordinaria biografia e un ricco repertorio fotografico, di cui vi proponiamo a fianco un suggestivo autoscatto. Bartolo Marx Locatelli (questo il suo vero nome) nasce a Pedrengo, nel bergamasco, da una famiglia di borghesi qualunque, figlio illegittimo - si mormora - della relazione extraconiugale tra la madre e un potente senatore democristiano, il compianto Rambaldo Spurglioni, morto nei primi anni Novanta in un tragico gioco sessuale con l'aspirapolvere, a pochi giorni dal suo ingresso in Forza Italia (ma i due eventi non sono correlati).
Bartolo si trasferisce a Rovigo all'età di diciassette anni, non potendo più sopportare le infamanti dicerie sulla sua sessualità, messe in giro dalla fidanzata, una trentottenne ninfomane amica della madre, rimasta delusa dal loro primo rapporto sessuale, consumato durante il veglione di Capodanno in un viaggio con la famiglia alle terme di Castrocaro.
Nella città delle rose, Bartolo si rifà una vita, buttandosi in politica all'età di 19 anni, prendendo la patente all'età di 26 e cercando faticosamente di imboccare un percorso professionale soddisfacente. Dopo una deludente esperienza lavorativa come ristoratore nella friggitoria della catena di fast food Sconciaforni's, il ragazzo di Pedrengo avvia un'agenzia di viaggi in proprio, con scarsi successi. Avendo un'idea molto vaga della geografia, il nostro si ritrova ben presto assediato da vacanzieri inferociti per essere stati spediti in Lituania in gennaio con in valigia solo costume da bagno e bermuda o coinvolti in un rocambolesco viaggio in corriera fino in Micronesia, con un solo sacchetto per vomitare. Ben presto, sconfortato dalla crudeltà gratuita di una clientela troppo esigente, abbandona l'attività e sbarca il lunario svolgendo senza passione lavoretti saltuari. Grazie ad un amico che lo inserisce truffaldinamente nelle liste speciali, trova lavoro per alcuni mesi in un'azienda, dove è addetto alla supervisione dei calendari appesi in tutti gli uffici, con il compito di strappare ogni mese la pagina del mese precedente.
Le scarse gratificazioni professionali lo spingono a dedicarsi a tempo pieno alla passione politica, ma l'umiltà lo farà rimanere a lungo dietro alle quinte del suo partito del cuore, la Lega Nord. Diventerà prima semplice militante, poi attacchino, tuttofare, comparsa nelle manifestazioni di piazza, fino al prestigioso incarico nella sede provinciale del partito, dove ha il compito di rispondere al telefono, fingendosi una segreteria telefonica per smistare i rompicoglioni e gli operatori della telefonia. Artista concettuale, l'anno scorso ha esposto in Gran Guardia la sua prima mostra fotografica dal titolo "Kuarantenne Bimbominkia", con 127 scatti realizzati con il telefonino in vari cessi pubblici. Lo scatto n. 85, che lo ritrae in una cabina dei bagni della stazione ferroviaria di Padova, completamente schianzata di merda, vincerà il premio della critica al concorso fotografico internazionale "Gigin Kurosawa".
La sua omosessualità è stata certificata solo nel 2007 da una commissione interna al Carroccio, che tuttavia ha sancito che la pederastìa non costituisce un ostacolo alle attività politiche, purchè non sia dichiarata, creando un precedente storico che farà giurisprudenza. L'idea di creare un blog che faccia il verso al più popolare Monello Vianello gli viene durante il mandato della giunta Merchiori. Ben presto il suo blog diventa un oggetto di culto tra i lettori di destra, ma secondo alcuni fa ridere anche in modo involontario. Per un errore dettato da scarsa alfabetizzazione informatica (confonde le pagine viste con i visitatori), Bartolo si convince di essere seguito da miliardi di lettori e si monta la testa, compilando perfino uno sgrammaticato epitaffio di Monello Vianello.
Il suo impegno letterario cessa, senza alcun rimpianto, dopo la vittoria di Bruno Piva alle elezioni comunali del 2011, allorchè il fantomatico Arturo dei Gattinari scompare pure da Facebook, per dedicarsi ad altri, più pressanti impegni. Grazie all'impegno nella politica, oggi Locatelli riveste un importante incarico in un ente di secondo grado polesano, ma non gli è ancora stato comunicato di quale si tratti e cosa deve fare esattamente.
Nella prossima puntata: tutta la verità su Pino Sbando, biografo e palafreniere del perfido scienziato etrusco ERRE! Restate sintonizzati!
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