Passa ai contenuti principali

10, 100, 1.000 tessere del sindacato

Stamani la segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, si è svegliata di buon umore, leggendo sulla Voce che il consiglio di Stato avrebbe dato il via libera a Enel per ripartire con il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini.
Una giornata tanto radiosa che la numero uno del sindacato numero due ha esternato su Facebook ciò che le fremeva in petto. La cosa si sarebbe anche spenta lì, non fosse che, alcuni minuti dopo, infastidita da alcuni commenti discordanti, ha precisato a caratteri cubitali che "non si accettano critiche alla riconversione a carbone delle centrale di Porto Tolle da chi ha un lavoro ce l''ha!!! Grazie" (sic). Infine, per chiarire il concetto, è ricorsa a uno dei pensierini di un certo Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore"), ricevendo lodi dai fan del pelato di Predappio e il biasimo di qualcuno, che ha fatto notare come i "nemici" di zio Benito fossero personaggi del calibro di Giacomo Matteotti (eliminato) e, aggiungiamo noi, qualche migliaio di ebrei.
Citazioni del Duce a parte (ci torneremo su), è naturale che da parte dei sindacati ci sia nervosismo sul tema della centrale, dato che in ballo ci sono numerosi futuri lavoratori che, a differenza di pescatori o proprietari di strutture turistiche, valgono numerose tessere del sindacato. Talmente numerosi che noi abbiamo perso il conto: 700, mille, 800 e rotti, non si sa. Insomma, quanti sono 'sti posti di lavoro?
Ecco un rapido riassunto:

"La Cgil ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia per dare impulso alla ripresa economica del Veneto, non solo per i 700 posti di lavoro che la centrale di Porto Tolle avrà a regime grazie alla conversione a carbone pulito. (...) Come si puo', nel momento della crisi piu' nera per il Paese buttare a mare un investimento di 2,2 miliardi di euro per un'opera cantierabile subito?
Maurizio Ferro, Portavoce Comitato Lavoratori Centrale Enel di Porto Tolle, rovigooggi.it, 25 luglio 2009

"La riconversione a carbone "pulito" - ricordano i lavoratori - significa 3.000 persone in fase di cantiere, appalti alle imprese locali e 800 posti di lavoro stabili a fine cantiere".
Comunicato del Comitato Lavoratori Centrale Enel di Porto Tolle, 31 maggio 2011

"la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle, che vale 2,5 miliardi di euro, 3.500 posti di lavoro in cantiere e occupazione stabile per circa 1.000 persone a regime". 
Comunicato del Comitato Lavoratori Centrale Enel di Porto Tolle, 18 luglio 2011

"Durante i cinque anni di cantiere saranno impiegati fino a 3.500 lavoratori. Nei successivi quarant'anni di esercizio, l'impianto darà complessivamente 900 posti di lavoro stabili al territorio, alle dirette dipendenze di Enel e all'indotto".
Il Resto del Carlino, 21 settembre 2011

"Riconvertire la centrale vale 3.800 posti in cantiere e 830 stabili con l'impianto in esercizio".
Comunicato del Comitato Lavoratori Centrale Enel di Porto Tolle, 20 giugno 2012

Insomma, fate voi.







Commenti

Post popolari in questo blog

Una bella botta di Benito

"Apologia del fascismo io? Ci mancherebbe, conosco la storia e gli errori commessi da Mussolini. Io ho una coscienza civile". Con questa lapidaria replica sulle pagine de La Voce, si era chiusa qualche settimana fa la querelle sulla segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, sgamata dal Corriere del Veneto mentre postava su Facebook una frase di Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore") per controbattere alle critiche di alcuni ambientalisti sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. "Non m’importa che la frase sia di Mussolini, m’interessa il concetto che esprime, rappresenta come mi sento", aveva spiegato al Corriere del Veneto fin da subito. Se una frase è bella, insomma, non fa alcuna differenza che sia stata detta da Levinàs o da Adolf Hitler, da Voltaire o da Charles Manson. Incalzata dalla Voce , mentre gli altri giornali non si accorgevano della notizia, la Cittadin replicava ancora più stizzita che non c'era "nie

Un'orgia di beneficenza per pagare le case popolari

Il flop del galà del Comune al centro commerciale non scoraggia nuove iniziative di beneficenza. All'indomani della serata che doveva servire a raccogliere soldi per gli addobbi natalizi, l'attore hard Cicciuzzo Sconciaforni torna a riempire le prime pagine dei giornali con una proposta che fa discutere: "Organizzerò un'orgia per raccogliere fondi per le case popolari". La clamorosa proposta per il momento incontra il gelo da parte dell'assessorato ai servizi sociali di Rovigo. Ma Cicciuzzo non demorde: "Se si organizzano iniziative per pagare il superfluo, non si può criticare chi invece prova a sovvenzionare servizi di prima necessità. I miei sistemi di fund raising saranno poco ortodossi, ma credo che i rodigini sapranno guardare a questa novità senza il paraocchi dell'ideologia".

Editoriale: abbiamo perso la speranza

Il lunedì ci si alza sempre con i coglioni girati. Allora pippatevi questo editoriale attorno al corso del Popolo aperto al traffico, un tema su cui, lo ammettiamo, abbiamo esaurito le battute idiote, perchè l'argomento è già idiota di suo. Non abbiamo più nemmeno la forza di ribattere a tutte le corbellerie che si sentono dire da quelli che vorrebbero fare scorrere fiumi di traffico in centro storico. Tanto è inutile. Con questo caldo ci manca perfino la forza di ribattere sulle piccole cose. L'assessore Nello Piscopo pochi giorni fa sul Corriere del Veneto affermava preciso: "Il progetto è nato come zona a traffico limitato e non come area pedonale tout court". Qualcuno dei suoi, per favore, gli faccia notare che il corso attualmente è già una Ztl, visto che ci passano autobus, furgoncini, macchine e pure cani e porci privi di autorizzazione a ogni ora del giorno e della notte, tanto nessuno controlla.