Da sostenitori della causa di un centro libero dal traffico, attendiamo con ansia nuovi insulti, dopo "faziosi", "mafiosi" e "capricciosi".
Nel frattempo, per chi si fosse perso qualche puntata della querelle sulla petizione dei commercianti e sul boicottaggio partito da Facebook, viene in nostro soccorso Grigiume, il nostro freddo e spietato raccoglitore di citazioni da varie fonti, grazie a cui riproponiamo una dinamica completa del dibattito.
Giusto per aiutare a capire chi insulta e chi riceve gli insulti. (LG)
"Vanno superate faziosità, inquinamenti ideologici, secondi fini di natura politica e vanno promosse per contro azioni in grado di incidere positivamente sul tessuto economico locale"
Dalla petizione consegnata al sindaco per chiedere l'apertura del corso al traffico, 15 marzo 2012
"Riaffermato come la destinazione di fondamentali infrastrutture cittadine non possa essere mutata per inseguire i desiderata di questo o quel gruppo di persone, avulse da ogni realtà produttiva e coagulate fra loro per evidenti diverse finalità".
Dalla petizione consegnata al sindaco per chiedere l'apertura del corso al traffico, 15 marzo 2012
"La petizione presentata dai commercianti del centro storico al sindaco ha scatenato l'indignazione degli aderenti al gruppo Facebook «Vogliamo che il Corso del Popolo rimanga chiuso al traffico» e così è nata l'idea di fare uno sciopero degli acquisti in tutti quegli esercizi commerciali i cui titolari hanno firmato il documento. Pubblicata la petizione sul noto social network, gli utenti si sono presto scatenati: «Ottusità» commenta M.C.L., «Depennati. Per me possono anche chiudere» tuona M. Bo. (...). Un utente dunque lancia l'idea: «Boicottiamoli tutti» e gli fa eco M. Ba.: «Bene, ora so da chi non acquistare. E so anche cosa consigliare ad amici, parenti, conoscenti, eccetera».
Articolo uscito sul Gazzettino del 19 marzo 2012
«Alcuni commercianti hanno consegnato una petizione al sindaco per chiedere l'apertura al traffico di corso del Popolo. Noi rispettiamo la loro posizione, ma siamo offesi dai toni utilizzati nella petizione. (...) I cittadini, anche se non sono commercianti, hanno diritto di dire la propria opinione su un argomento che tocca numerosi aspetti della vita in città, ad es. la salute delle persone e la vivibilità del centro. Se per certi negozianti conta solo il commercio e il cittadino che conta è solo il cliente, rispondiamo scendendo sullo stesso terreno. (...) Spenderemo altrove i nostri soldi, sperando di trovare non uno che la pensa come noi, ma uno che almeno ci porti rispetto.».
Presentazione della pagina Facebook "Io non compro da chi vuole il Corso aperto", 20 marzo 2012
«È un atto di criminalità assoluta, questa è una nuova mafia. (...) è una minaccia mafiosa, inaccettabile e molto grave. Da una parte troviamo il capriccio di queste persone, mentre, dall'altra c'è la fatica e il diritto al lavoro. C'è la produzione di «ricchezza», ci sono i posti di lavoro di persone che hanno una famiglia e dei figli. Insomma, da una parte il superfluo e dell'altra l'attività e la fatica».
Vincenzo Cappellini, portavoce dei negozianti firmatari, il Gazzettino del 20 marzo 2012
«Ho letto con un certo stupore l’articolo sulla proposta di boicottaggio dei negozi che chiedono l’apertura alle auto del Corso del Popolo. Il suo contenuto e tenore testimonia l’antidemocraticità dei soggetti intervistati (...) Trattasi di comportamenti estorsivi che dovrebbero essere solo che condannati».
Michele Brusaferro, lettera sul Gazzettino del 20 marzo 2012
«Sono esterrefatta e rammaricata per quanto è stato detto da chi non vuole corso del Popolo aperto alle auto. Quando ci sono parti con pareri opposti, secondo me, ci si dovrebbe confrontare e non attaccare in questo modo. Siamo in democrazia e ognuno ha il diritto di avere la propria idea. Quindi ci si dovrebbe sedere allo stesso tavolo e parlare serenamente».
Elena Grandi, presidente Ascom Rovigo, il Gazzettino del 21 marzo 2012
Nel frattempo, per chi si fosse perso qualche puntata della querelle sulla petizione dei commercianti e sul boicottaggio partito da Facebook, viene in nostro soccorso Grigiume, il nostro freddo e spietato raccoglitore di citazioni da varie fonti, grazie a cui riproponiamo una dinamica completa del dibattito.
Giusto per aiutare a capire chi insulta e chi riceve gli insulti. (LG)
"Vanno superate faziosità, inquinamenti ideologici, secondi fini di natura politica e vanno promosse per contro azioni in grado di incidere positivamente sul tessuto economico locale"
Dalla petizione consegnata al sindaco per chiedere l'apertura del corso al traffico, 15 marzo 2012
"Riaffermato come la destinazione di fondamentali infrastrutture cittadine non possa essere mutata per inseguire i desiderata di questo o quel gruppo di persone, avulse da ogni realtà produttiva e coagulate fra loro per evidenti diverse finalità".
Dalla petizione consegnata al sindaco per chiedere l'apertura del corso al traffico, 15 marzo 2012
"La petizione presentata dai commercianti del centro storico al sindaco ha scatenato l'indignazione degli aderenti al gruppo Facebook «Vogliamo che il Corso del Popolo rimanga chiuso al traffico» e così è nata l'idea di fare uno sciopero degli acquisti in tutti quegli esercizi commerciali i cui titolari hanno firmato il documento. Pubblicata la petizione sul noto social network, gli utenti si sono presto scatenati: «Ottusità» commenta M.C.L., «Depennati. Per me possono anche chiudere» tuona M. Bo. (...). Un utente dunque lancia l'idea: «Boicottiamoli tutti» e gli fa eco M. Ba.: «Bene, ora so da chi non acquistare. E so anche cosa consigliare ad amici, parenti, conoscenti, eccetera».
Articolo uscito sul Gazzettino del 19 marzo 2012
«Alcuni commercianti hanno consegnato una petizione al sindaco per chiedere l'apertura al traffico di corso del Popolo. Noi rispettiamo la loro posizione, ma siamo offesi dai toni utilizzati nella petizione. (...) I cittadini, anche se non sono commercianti, hanno diritto di dire la propria opinione su un argomento che tocca numerosi aspetti della vita in città, ad es. la salute delle persone e la vivibilità del centro. Se per certi negozianti conta solo il commercio e il cittadino che conta è solo il cliente, rispondiamo scendendo sullo stesso terreno. (...) Spenderemo altrove i nostri soldi, sperando di trovare non uno che la pensa come noi, ma uno che almeno ci porti rispetto.».
Presentazione della pagina Facebook "Io non compro da chi vuole il Corso aperto", 20 marzo 2012
«È un atto di criminalità assoluta, questa è una nuova mafia. (...) è una minaccia mafiosa, inaccettabile e molto grave. Da una parte troviamo il capriccio di queste persone, mentre, dall'altra c'è la fatica e il diritto al lavoro. C'è la produzione di «ricchezza», ci sono i posti di lavoro di persone che hanno una famiglia e dei figli. Insomma, da una parte il superfluo e dell'altra l'attività e la fatica».
Vincenzo Cappellini, portavoce dei negozianti firmatari, il Gazzettino del 20 marzo 2012
«Ho letto con un certo stupore l’articolo sulla proposta di boicottaggio dei negozi che chiedono l’apertura alle auto del Corso del Popolo. Il suo contenuto e tenore testimonia l’antidemocraticità dei soggetti intervistati (...) Trattasi di comportamenti estorsivi che dovrebbero essere solo che condannati».
Michele Brusaferro, lettera sul Gazzettino del 20 marzo 2012
«Sono esterrefatta e rammaricata per quanto è stato detto da chi non vuole corso del Popolo aperto alle auto. Quando ci sono parti con pareri opposti, secondo me, ci si dovrebbe confrontare e non attaccare in questo modo. Siamo in democrazia e ognuno ha il diritto di avere la propria idea. Quindi ci si dovrebbe sedere allo stesso tavolo e parlare serenamente».
Elena Grandi, presidente Ascom Rovigo, il Gazzettino del 21 marzo 2012
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