Aprire il corso al traffico anche nelle ore notturne per rilanciare un settore economico messo in ginocchio dalla crisi.
Lo chiede Federpapponi, l'associazione di categoria degli imprenditori attivi nel retail marketing di prostitute. "Per le sue peculiarità la nostra attività commerciale ha bisogno più di altre di favorire la mobilità in auto dei clienti", spiega il portavoce, Aroldo Sgarro (nella foto, di repertorio), a margine di un incontro con il primo cittadino, in cui è stata consegnata una petizione congiunta di Federpapponi e Assopusher, con le firme di oltre ottanta imprenditori del settore.
Tempi duri per il mercato del sesso a Rovigo. Il carovita e l'introduzione dell'Imu rischiano di mettere in ginocchio chi esercita in appartamento. Così molti imprenditori stanno tornando alla tradizionale e più economica prostituzione per strada. "Già oggi, se togli le spese vive, il mantenimento delle addette, il pizzo e altri costi fissi, ti va via oltre la metà di quello che guadagni - illustra Sgarro - Se dovessero reintrodurre la tassa sugli immobili, il nostro settore andrebbe al tracollo. Meglio tornare all'esercizio en plein air, che riduce notevolmente i costi di gestione".
Ieri mattina Federpapponi ha incontrato un imbarazzato primo cittadino, Bruno Piva, consegnandogli decine di firme per chiedere l'apertura dell'arteria centrale rodigina anche nelle ore notturne. "E' assurdo che siano stati spesi tanti soldi per il restyling, per mantenere sotto utilizzata questa strada vitale del centro - commenta ancora Sgarro - Il nostro settore di attività è operativo prevalentemente nelle ore della notte in cui gli altri esercizi abbassano le serrande, non interferirebbe per nulla con lo shopping serale e contribuerebbe ad animare la movida rodigina, senza contare che renderebbe economicamente produttive anche le ore notturne in cui perfino i locali chiudono".
Pertanto, Federpapponi chiede al sindaco di valutare la possibilità di aprire il corso anche dalle 23 alle 7 del mattino. "Certo, non è pensabile portare in centro la nostra attività di mercimonio del corpo femminile in presenza di una pedonalizzazione del corso. I nostri clienti più di altri hanno la necessità di utilizzare l'auto. D'altro canto ci tengo a sottolineare una cosa: mentre molti commercianti si trasferiscono nelle aree commerciali, noi compiamo il percorso inverso, abbandonando squallide periferie per portare vivacità e introiti economici in pieno centro cittadino".
Si unisce alla petizione anche Assopusher, l'associazione di categoria dei venditori al dettaglio di sostanze stupefacenti. "Come venditori al dettaglio di sostanze farmaceutiche illecite abbiamo la necessità di interagire per strada, in modo rapido e discreto con i clienti - spiega Walter Lo Sfregiato, direttore di Assopusher - Per questo sottoscriviamo la petizione di Federpapponi, chiedendo maggiore attenzione per le nostre attività, che generano ricadute economiche importanti per la comunità, specie in tempi di crisi".
Il primo cittadino non si sbilancia. "Valuterà la giunta", ha dichiarato, scomparendo in una botola segreta. Per parte sua, Sgarro si dice fiducioso: "Comprendiamo la necessità di confronto all'interno della squadra di governo. Al nostro sindaco abbiamo chiesto solamente che qualsiasi decisione venga presa superando faziosità o inquinamenti ideologici. Abbiamo anche rimarcato che la destinazione di fondamentali infrastrutture cittadine e il futuro di importanti attività commerciali, che danno da mangiare a centinaia di persone, non possono essere decise inseguendo i desiderata di questo o quel gruppo di persone, avulse da ogni realtà produttiva e coagulate per evidenti diverse finalità".
Lo chiede Federpapponi, l'associazione di categoria degli imprenditori attivi nel retail marketing di prostitute. "Per le sue peculiarità la nostra attività commerciale ha bisogno più di altre di favorire la mobilità in auto dei clienti", spiega il portavoce, Aroldo Sgarro (nella foto, di repertorio), a margine di un incontro con il primo cittadino, in cui è stata consegnata una petizione congiunta di Federpapponi e Assopusher, con le firme di oltre ottanta imprenditori del settore.
Tempi duri per il mercato del sesso a Rovigo. Il carovita e l'introduzione dell'Imu rischiano di mettere in ginocchio chi esercita in appartamento. Così molti imprenditori stanno tornando alla tradizionale e più economica prostituzione per strada. "Già oggi, se togli le spese vive, il mantenimento delle addette, il pizzo e altri costi fissi, ti va via oltre la metà di quello che guadagni - illustra Sgarro - Se dovessero reintrodurre la tassa sugli immobili, il nostro settore andrebbe al tracollo. Meglio tornare all'esercizio en plein air, che riduce notevolmente i costi di gestione".
Ieri mattina Federpapponi ha incontrato un imbarazzato primo cittadino, Bruno Piva, consegnandogli decine di firme per chiedere l'apertura dell'arteria centrale rodigina anche nelle ore notturne. "E' assurdo che siano stati spesi tanti soldi per il restyling, per mantenere sotto utilizzata questa strada vitale del centro - commenta ancora Sgarro - Il nostro settore di attività è operativo prevalentemente nelle ore della notte in cui gli altri esercizi abbassano le serrande, non interferirebbe per nulla con lo shopping serale e contribuerebbe ad animare la movida rodigina, senza contare che renderebbe economicamente produttive anche le ore notturne in cui perfino i locali chiudono".
Pertanto, Federpapponi chiede al sindaco di valutare la possibilità di aprire il corso anche dalle 23 alle 7 del mattino. "Certo, non è pensabile portare in centro la nostra attività di mercimonio del corpo femminile in presenza di una pedonalizzazione del corso. I nostri clienti più di altri hanno la necessità di utilizzare l'auto. D'altro canto ci tengo a sottolineare una cosa: mentre molti commercianti si trasferiscono nelle aree commerciali, noi compiamo il percorso inverso, abbandonando squallide periferie per portare vivacità e introiti economici in pieno centro cittadino".
Si unisce alla petizione anche Assopusher, l'associazione di categoria dei venditori al dettaglio di sostanze stupefacenti. "Come venditori al dettaglio di sostanze farmaceutiche illecite abbiamo la necessità di interagire per strada, in modo rapido e discreto con i clienti - spiega Walter Lo Sfregiato, direttore di Assopusher - Per questo sottoscriviamo la petizione di Federpapponi, chiedendo maggiore attenzione per le nostre attività, che generano ricadute economiche importanti per la comunità, specie in tempi di crisi".
Il primo cittadino non si sbilancia. "Valuterà la giunta", ha dichiarato, scomparendo in una botola segreta. Per parte sua, Sgarro si dice fiducioso: "Comprendiamo la necessità di confronto all'interno della squadra di governo. Al nostro sindaco abbiamo chiesto solamente che qualsiasi decisione venga presa superando faziosità o inquinamenti ideologici. Abbiamo anche rimarcato che la destinazione di fondamentali infrastrutture cittadine e il futuro di importanti attività commerciali, che danno da mangiare a centinaia di persone, non possono essere decise inseguendo i desiderata di questo o quel gruppo di persone, avulse da ogni realtà produttiva e coagulate per evidenti diverse finalità".
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