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"Il terminal gasiero è pericoloso! L'abbiamo voluto noi!" Clamorosa autodenuncia del centrosinistra

Feb 2008: Scott Miller sigla l'accordo sul terminal con un tizio.
Il terminal gasiero, quel cosino di cemento piccolino piccolino che non si doveva nemmeno vedere dalla riva, perde pezzi alla prima mareggiata. Nemmeno il tempo di registrare questo nuovo capolavoro dello sviluppo economico polesano, che le cronache locali portano alla nostra attenzione una nuova mirabilia: l'intervento di Fiorella Cappato, che chiede alla Provincia di fare chiarezza e pretende di sapere quali sono le misure di sicurezza del terminal.
Tutto inizia con l'ennesimo effetto del maltempo di questi giorni: due giganteschi parabordi del terminal gasiero di Porto Levante si sono staccati, andando ad arenarsi sulle spiagge del Delta, attraversando ambienti pregiati e allevamenti di mitili. Il gioiellino della tecnologia gasifera, nelle promesse di Adriatic Lng e nelle rassicurazioni dei suoi sponsor politici, non doveva nemmeno vedersi dalla riva. Stranamente, invece, quel cubo di cemento e ferraglia alto quindici metri non solo si vede benissimo dalla riva (chi l'avrebbe mai detto), ma adesso perde pure i pezzi. E che pezzi: due galleggianti grossi come cetacei che vanno alla deriva in mezzo al Delta. Bel colpo!Preoccupati per l'incolumità dei pescatori e delle cozze, Michele Raisi dell'Udc e la neo collega di partito Fiorella Cappato interrogano la giunta Virgili, chiedendo: "Intende prendere provvedimenti? Esiste un protocollo di intesa o una metodologia operativa fra la società che gestisce il Terminal e la amministrazione provinciale o altro Ente Pubblico per monitorare e segnalare tutte le situazioni di pericolo?" Ohibò. Non abbiamo idea di cosa possa fare concretamente la Provincia (forse organizzare un convegno sull'argomento?), ma ci pare di ricordare che quando l'amministrazione Saccardin regalò al Polesine quella meraviglia della tecnica che oggi sparge boe colossali qua e là, a capo del consiglio provinciale siedeva una certa Fiorella Cappato. Che stava con i Ds, quindi in maggioranza. E che magari sa meglio di noi se la Provincia all'epoca ha adottato un protocollo d'intesa eccetera eccetera.
Aiutiamo l'ex consigliera del Pd e tutti gli amici di centrosinistra che si arrovellano periodicamente sulle responsabilità di un simile scempio: all'epoca la Provincia era governata da una coalizione di centrosinistra. Sul serio. Ci stavano dentro i Ds, la Margherita, Rifondazione, i socialisti e così via. A parte qualche cambiamento nei nomi dei partiti e qualche volto diverso, sono gli stessi che governano oggi tutti assieme appassionatamente. La Cappato stava con loro, quando l'allora giunta Saccardin accolse il terminal tra schizzi di champagne e gridolini orgasmici, incassando la mirabolante mancia di 12 milioni di euro in cambio della devastazione del Delta. Sembra incredibile, ma è la stessa gente che ha trascorso gli ultimi sette anni a spianare la strada alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, sposandone la causa o in alternativa esercitando con determinazione una funzione peculiare della Provincia: non fare assolutamente niente. E chi sarà mai stato a dare la benedizione a quell'idiozia battezzata "autostrada Nogara-Mare"? Forse il centrodestra? Mah!
La confusione della consigliera provinciale dalla chioma fulva, d'altro canto, ben rappresenta un fenomeno già visto nel centrosinistra, specie nel versante più radicale e ambientalista. Per intenderci, quelli che urlano contro terminal, centrale a carbone o Nogara Mare, pur essendo gli stessi che sedevano nelle stanze dei bottoni, mentre sul Polesine piovevano terminal, centrali a carbone e autostrade inutili. E che oggi si chiedono ad alta voce: chi sarà mai stato il responsabile di cotanto scempio? Stesso stile di certi esponenti del centrosinistra che a Rovigo hanno chiesto al sindaco di spiegare chi aveva tagliato i pioppi del campo da tennis, sentendosi rispondere che erano stati tagliati quando governavano loro. Secondo voi stanno cercando di dirci qualcosa?

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