Osama bin Laden: c'è lui dietro ai salami avvelenati? |
Pochi giorni fa, infatti, la Regione Veneto ha introdotto nuovi ticket per i codici bianchi o verdi, cioè per chi si rivolge al pronto soccorso pur non essendo in fin di vita. Una delibera pensata per scoraggiare chi chiama il 118 per un attacco di cacarella o un tappo di cerume in un orecchio.
Nelle ultime ore ha dilagato sui mass media internazionali un'altra clamorosa notizia: un contadino di Canaro ha denunciato il furto di alcuni salami, che però erano imbottiti di veleno per volpi proprio per vendicarsi dei continui furti. Ma c'è già chi sostiene che sarebbe stato il supervillain Osama bin Laden a diffondere i salami avvelenati per colpire l'Occidente, colpevole di divorare carne di suino. Qui scatta il geniale piano.
Fase 1: l'Ulss 18 dirama una nota a mezzo stampa in cui avvisa i cittadini che i suddetti salami "presentano una tossicità molto elevata per l'uomo" e che possono comportare "sudorazione profusa, scialorrea, broncorrea, vomito, diarrea, bradicardia, lacrimazione, fascicolazione, contratture muscolari, astenia, paralisi, tachicardia o ipertensione", invitando a consumare prodotti di "provenienza certa".
Fase 2: ulteriormente alimentata dalle informazioni dell'Ulss, si diffonde la psicosi da salame avvelenato, grazie all'opera di terrorismo psicologico compiuta dai quotidiani e dalle tv. Centinaia di polesani si precipitano al pronto soccorso al primo attacco di cacarella da freddo o in seguito a una banale influenza, convinti di avere addentato una delle famigerate bondole killer.
Fase 3: il triage del 118 diagnostica che trattavasi solamente di cacarella, raffreddore o altra patologia che comporti i sintomi sopra indicati. I pazienti vengono classificati come codici bianchi o verdi e indirizzati alla cassa ticket per il pagamento dei 25 euro dovuti. Sollevati per non essere in fin di vita, essi pagano quanto dovuto. Ci si vede alla prossima psicosi.
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