Da qualche tempo è on line un nuovo blog di narrativa polesana, intitolato "Dieci storie rodigine" e scritto dal nostro collaboratore G.B.. Sempre con l'intento di lavorare il meno possibile, vi proponiamo il primo capitolo e, nel caso avessimo sentore che è piaciuto, ogni domenica saccheggeremo capitolo per capitolo quella che promette di essere una lunga storia a puntate.
Gli strani e tragici fatti che ebbero come protagonista Priamo Panagin risalgono ad una tiepida mattinata di gennaio, allorchè il primo cittadino del capoluogo del Polesine, Bruno Piva, scaraventando giù dal letto il gotha della stampa rodigina, annunciò un clamoroso rimpasto di giunta, con l'ingresso nella compagine di governo di un nuovo assessore.
Nelle ore successive, come ricorderà chi ha seguito questo caso, presto dimenticato dalla stampa internazionale, si dipanerà la lunga catena di eventi che culminò infine nella drammatica scomparsa del neo nominato.
Morto in circostanze ancora da chiarire, Eustorgio Maria Panagin, più noto come Priamo tra gli amici dell'ex bar Catena, lascia ai posteri un brioso coccodrillo e una sensazione di scampato pericolo, ma anche numerosi punti interrogativi sospesi a mo' di balloon sulle teste di alcuni intellettuali rodigini. Ma ecco come si sono svolti i fatti.
Erano all'incirca le sei e mezza del mattino quando il sindaco del capoluogo polesano, con un segnale convenzionale concordato solo per i casi di estrema urgenza, mise in allerta l'ufficio stampa di Palazzo Nodari, richiedendo la convocazione tempestiva dei mass media locali per divulgare un'importante notizia di pubblico interesse. Svegliato di soprassalto, il team di comunicatori di stanza nella sede municipale, si mise dunque di buzzo buono, facendo piombare dalla branda almeno una dozzina di eccellenti cronisti delle più prestigiose testate informative polesane, intimando loro di essere presenti allo scoccare del mezzodì per ricevere comunicazioni della massima urgenza dal borgomastro della città delle rose.
Alle dodici in punto un manipolo di giornalisti ancora parzialmente addormentati venne accolto nell'ufficio del sindaco. A fianco di Bruno Piva, faceva mostra di sè la giunta al completo, con un paio di significative varianti. Nonostante l'ora antelucana, infatti, ai più smaliziati tra gli inviati presenti non erano sfuggiti alcuni significativi dettagli: per prima cosa, il sindaco era vestito come John Neville nel "Barone di Munchausen" di Terry Gilliam. Secondo, sulle ginocchia del primo cittadino era seduto un grasso cincillà dalle fattezze vagamente antropomorfe, intento a rosicchiare una carota, osservando con aria sprezzante tutti i presenti in sala. Terzo, i membri della giunta disposti alle spalle del sindaco mostravano un range di espressioni variante tra il rincresciuto e il corrucciato, qualcuno addirittura visibilmente disgustato. Infine, l'assessore Anna Paola Nezzo non era presente di persona, ma si era fatta sostituire da un'impiegata comunale che portava appiccicato sulla faccia un fotoritratto istituzionale dell'assessore.
In ogni caso, il primo cittadino tenne subito a precisare che la prima questione (la sua inusuale mise) sarebbe stata chiarita da un comunicato stampa ufficiale, mentre sull'assenza dell'assessore Nezzo l'ufficio stampa preferì non fornire motivazioni che sarebbero suonate banali, lasciando ai giornalisti di lungo corso la libertà di elucubrare, speculare e tracciare scenari politici. "Quanto alla presenza di questo signore che voi vedere qui sulle mie ginocchia - spiegò infine Piva -, costui è l'oggetto della conferenza stampa odierna: vi presento un nuovo membro della squadra, l'assessore Eustorgio Maria Panagin, più comunemente noto come Priamo tra il volgo". All'annuncio del sindaco, l'intera giunta comunale fu colta da un vasto repertorio di reazioni isteriche.
Gli strani e tragici fatti che ebbero come protagonista Priamo Panagin risalgono ad una tiepida mattinata di gennaio, allorchè il primo cittadino del capoluogo del Polesine, Bruno Piva, scaraventando giù dal letto il gotha della stampa rodigina, annunciò un clamoroso rimpasto di giunta, con l'ingresso nella compagine di governo di un nuovo assessore.
Nelle ore successive, come ricorderà chi ha seguito questo caso, presto dimenticato dalla stampa internazionale, si dipanerà la lunga catena di eventi che culminò infine nella drammatica scomparsa del neo nominato.
Morto in circostanze ancora da chiarire, Eustorgio Maria Panagin, più noto come Priamo tra gli amici dell'ex bar Catena, lascia ai posteri un brioso coccodrillo e una sensazione di scampato pericolo, ma anche numerosi punti interrogativi sospesi a mo' di balloon sulle teste di alcuni intellettuali rodigini. Ma ecco come si sono svolti i fatti.
Erano all'incirca le sei e mezza del mattino quando il sindaco del capoluogo polesano, con un segnale convenzionale concordato solo per i casi di estrema urgenza, mise in allerta l'ufficio stampa di Palazzo Nodari, richiedendo la convocazione tempestiva dei mass media locali per divulgare un'importante notizia di pubblico interesse. Svegliato di soprassalto, il team di comunicatori di stanza nella sede municipale, si mise dunque di buzzo buono, facendo piombare dalla branda almeno una dozzina di eccellenti cronisti delle più prestigiose testate informative polesane, intimando loro di essere presenti allo scoccare del mezzodì per ricevere comunicazioni della massima urgenza dal borgomastro della città delle rose.
Alle dodici in punto un manipolo di giornalisti ancora parzialmente addormentati venne accolto nell'ufficio del sindaco. A fianco di Bruno Piva, faceva mostra di sè la giunta al completo, con un paio di significative varianti. Nonostante l'ora antelucana, infatti, ai più smaliziati tra gli inviati presenti non erano sfuggiti alcuni significativi dettagli: per prima cosa, il sindaco era vestito come John Neville nel "Barone di Munchausen" di Terry Gilliam. Secondo, sulle ginocchia del primo cittadino era seduto un grasso cincillà dalle fattezze vagamente antropomorfe, intento a rosicchiare una carota, osservando con aria sprezzante tutti i presenti in sala. Terzo, i membri della giunta disposti alle spalle del sindaco mostravano un range di espressioni variante tra il rincresciuto e il corrucciato, qualcuno addirittura visibilmente disgustato. Infine, l'assessore Anna Paola Nezzo non era presente di persona, ma si era fatta sostituire da un'impiegata comunale che portava appiccicato sulla faccia un fotoritratto istituzionale dell'assessore.
In ogni caso, il primo cittadino tenne subito a precisare che la prima questione (la sua inusuale mise) sarebbe stata chiarita da un comunicato stampa ufficiale, mentre sull'assenza dell'assessore Nezzo l'ufficio stampa preferì non fornire motivazioni che sarebbero suonate banali, lasciando ai giornalisti di lungo corso la libertà di elucubrare, speculare e tracciare scenari politici. "Quanto alla presenza di questo signore che voi vedere qui sulle mie ginocchia - spiegò infine Piva -, costui è l'oggetto della conferenza stampa odierna: vi presento un nuovo membro della squadra, l'assessore Eustorgio Maria Panagin, più comunemente noto come Priamo tra il volgo". All'annuncio del sindaco, l'intera giunta comunale fu colta da un vasto repertorio di reazioni isteriche.
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