Passa ai contenuti principali

I quesiti di Decio Sbracazzi, n. 37585

Ier sera, mentre portavo a termine la prefazione dell’interessante saggio di Aureliano Scanferlato “Il cappone questo sconosciuto, 1000 ricette pronte da preparare.”, sono stato raggiunto da un papiro vergato a mano in caratteri cuneiformi dal noto seccatore Decio Sbracazzi. Seppur infastidito da siffatta sfacciataggine ho deciso di renderlo pubblico e rispondere. Di seguito il miserando testo da me tradotto ad occhi chiusi utilizzando il metodo brail adattato all’antico accadico.

“ Caro Erre, amico fraterno, raffinato degustatore di amari fatti in casa, mirabolante trapezista di circhi sconosciuti, frequentatore di panchine pubbliche dei più remoti giardini del regno, inarrivabile mediatore di tori, alchimista provetto nonché esperto in topinare, chi ti scrive è il tuo caro amico Decio. Seppur a conoscenza delle tue rarefatte apparizioni nella capitale etrusca d’oriente, ho nelle scorse serate cercato di incontrarti nei luoghi che abitualmente frequenti. Mi sono recato, trafelato, presso il bar della nota Pina ma nel locale “gioco carte” non ho notato la tua presenza in qualità di “osservatore dei giocatori di scala quaranta”. Allora ho fatto il giro delle residue cabine telefoniche del territorio convinto di trovarti presso una di queste mentre telefonavi a te stesso per farti compagnia durante uno dei tuoi periodi involutivi pregni di negatività esistenziale ma non ti ho trovato. Allora mi sono detto che l’unica maniera di contattarti era di scrivere questo papiro e inviartelo presso i tuoi oscuri laboratori segreti. 
Orbene, quanto volevo dirti è questo. Credo che converrai con me che la prima funzione dell’oro consiste nel fornire al mondo delle merci la materia della sua espressione di valore, ossia nel rappresentare i valori delle merci come grandezze omonime, qualitativamente eguali e quantitivamente comparabili. Così esso funge da misura generale dei valori, ed è solo grazie a questa funzione che l’oro, specifica merce equivalente, diviene in primo luogo denaro. Immagino che tu condivida il fatto che non è il denaro che rende commensurabili le merci. Al contrario, le merci possono rappresentare collegialmente i loro valori nella stessa merce specifica, elevandola così a comune misura del valore, cioè denaro, in quanto come valori sono tutte lavoro umano oggettivo e quindi sono in sé per sé commensurabili. Il denaro come misura del valore è la necessaria forma fenomenica della misura del valore della misura immanente del valore delle merci: il tempo lavoro. 
Detto ciò volevo chiederti: secondo te se mi dedico all’autoerotismo utilizzando la tecnica della manipolazione del mio organo sessuale riproduttivo mantenendo un ritmo sincronizzato alla centrifuga della mia lavatrice classe AA+ la quale agisce a 800 giri\minuto, potrei incorrere in alcuni effetti collaterali indesiderati sulla mia salute? Ti prego di rispondermi, ci tengo alla tua dotta opinione. Grazie e a presto. Tuo Decio.
Caro Decio, con franchezza ti dico che mi ero illuso che tu fossi morto travolto da un camion carico di sassi e che le tue ceneri, dopo una precipitosa cremazione, fossero state sparse al centro di un vulcano attivo ma questa tua lettera mortifica ogni mia illusione. Nonostante questo mio insanabile cruccio, per carità cristiana, ti risponderò con il rigore scentifico che caratterizza il mio agire.
Nel mio saggio, Bulzone editore, “L’arte dell’onanismo nella cultura occidentale” ho descritto con dovizia i rischi di alcune pratiche moderne. La sincronizzazione con la centrifuga della lavatrice potrebbe indurre, in alcuni soggetti, ictus, visioni mistiche insostenibili, cecità isterica e anche diabete. Sperando che tutto ciò accada a te, ti esorto a continuare in tale esecrabile pratica. Ora scusami ma ho al telefono Piero Itle con il quale devo interloquire. Addio scocciatore.

tratto dal blog Antimateria Grigia

Commenti

Post popolari in questo blog

Una bella botta di Benito

"Apologia del fascismo io? Ci mancherebbe, conosco la storia e gli errori commessi da Mussolini. Io ho una coscienza civile". Con questa lapidaria replica sulle pagine de La Voce, si era chiusa qualche settimana fa la querelle sulla segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, sgamata dal Corriere del Veneto mentre postava su Facebook una frase di Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore") per controbattere alle critiche di alcuni ambientalisti sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. "Non m’importa che la frase sia di Mussolini, m’interessa il concetto che esprime, rappresenta come mi sento", aveva spiegato al Corriere del Veneto fin da subito. Se una frase è bella, insomma, non fa alcuna differenza che sia stata detta da Levinàs o da Adolf Hitler, da Voltaire o da Charles Manson. Incalzata dalla Voce , mentre gli altri giornali non si accorgevano della notizia, la Cittadin replicava ancora più stizzita che non c'era "nie...

Scano Boia!

Nonostante otto comuni deltini (Adria, Corbola, Papozze, Ariano, Loreo, Rosolina, Teglio di Po e PortoViro) capitanati dal prode Geremia Gennari, ambientalista estremo, Presidente dell'Ente Parco del Delta del Po veneto nonchè sindaco della Perla Verde del Delta, Porto Viro, spingano per l'approvazione del rivoluzionario Piano del Parco nel quale verranno addirittura trasformate in strade bianche alcune arterie viarie ora asfaltate, il nono Comune, Porto Tolle, sostenuto dalla Lega che annovera tra le proprie fila il vicesindaco portotollese Ivano Gibin, vero Richelieu del carroccio polesano, si oppone all'approvazione del Piano stesso se non verranno stralciati dal perimetro del Parco 1400 ettari di scani fronte mare.

Voci per la Libertà, un festival bolscevico! Ecco le prove!

(I compagni di Amnesty consegnano il premio a Cristicchi) Il dibattito sui diritti umani non si placa certo dopo la fine del festival villadosano "Voci per la Libertà". Nei giorni scorsi, pensate, il re del Bahrein ha criticato la Siria per le inaudite violenze contro i manifestanti e il presidente iraniano ha denunciato all'Onu l'abuso della violenza contro i manifestanti da parte del governo inglese. Posizioni che confermano l'interessante tesi emersa in occasione del festival 2011 dedicato ad Amnesty International: le violazioni dei diritti umani dipendono dai punti di vista. A volte vanno bene, a volte no e in fondo tutti i gusti sono gusti e in democrazia ognuno la pensa come gli pare.