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Ucciso Gheddafi, ora fate fuori i complici!

Con l'uccisione di Muammar Gheddafi per mano della Nato, fiorisce la democrazia anche in Libia.
Lo hanno fermato bombardando il suo convoglio, acchiappato mentre implorava pietà e fatto secco assieme ai suoi figli con un paio di pistolettate. Perchè è così che funziona nei paesi democratici, quando uno ha commesso dei crimini: lo si bombarda e, se sopravvive, lo si ammazza come un cane per strada. Unanime il coro di giubilo dei leader occidentali, deliziati dalle immagini del cadavere sanguinolento sulle prime pagine dei giornali. L'esecuzione sommaria del raìs, convengono, fa ben sperare per il futuro di una Libia civile e democratica come i migliori stati occidentali. Ma è presto per essere ottimisti. Restano infatti a piede libero alcuni pericolosi figuri che negli ultimi anni hanno aiutato il malvagio dittatore, macchiandosi di innumerevoli crimini contro l'umanità.
Essi vanno fermati e possibilmente sottoposti allo stesso destino del loro sodale, prima che possano nuocere ancora a civili innocenti. Ecco l'elenco completo!

 Barack Obama, è alla guida di un'organizzazione internazionale ricercata in numerosi paesi per atti di terrorismo e crimini contro l'umanità: l'esercito americano. Tra gli episodi più recenti, l'esecuzione sommaria di Osama bin Laden e quella di Anwar al-Awlaki, trucidati senza alcun processo. La sua organizzazione è responsabile di centinaia di migliaia di morti in vari paesi del mondo e del rapimento di varie persone, tuttora detenute in una struttura illegale sul territorio cubano. In Afghanistan sognano di catturarlo per fargli fare la stessa fine di Gheddafi. Ricercatissimo anche il suo predecessore e mentore, George W. Bush.

Nicolas Sarkozy, raìs della Francia, paese complice dell'organizzazione di cui sopra nell'uccisione di numerosi civili afghani, nonchè autore di svariati atti di ingerenza, violenza e sfruttamento di civili nelle ex colonie africane. Voci ufficiose sostengono che sia lui il Giuda che ha tradito Gheddafi, consegnandolo alla sua barbara sorte.

Tony Blair, sodale del raìs libico in questa significativa immagine, è ricercato in Iraq e Afghanistan per il massacro di centinaia di migliaia di persone innocenti, per l'impiccagione brutale di un capo di Stato e per incalcolabili atti di terrorismo internazionale. Si cerca anche l'attuale reggente, David Cameron.

Silvio Berlusconi, da quasi vent'anni sulla scena politica italiana e grande amico del raìs, è una figura di secondo piano nell'organizzazione criminale di cui fanno parte i soggetti citati. Pavido e riluttante, questa patetica macchietta ha tuttavia partecipato alle azioni di terrorismo internazionale ai danni di civili afghani e iracheni. Assieme ai suoi accoliti, è ritenuto responsabile anche della morte in mare di numerosi migranti nel canale di Sicilia.

La Carfagna non c'entra un cazzo. Dovendo scegliere uno dei complici del raìs italiano abbiamo beccato quella più fotogenica.

L'arresto e l'esecuzione a pistolettate di Berlusconi, tuttavia, non decapiterebbe la rete di amichetti di Gheddafi in Italia, che annovera il presidente Giorgio Napolitano e squallidi individui quali Massimo D'Alema (autore di una strage di civili serbi), Romano Prodi (sostenitore dei massacri in Afghanistan e Iraq) e molti altri che in tempi più o meno recenti hanno leccato il culo al raìs, salvo lanciare grida d'orgasmo di fronte alla sua carcassa stecchita. Contro di loro chiediamo bombardamenti massicci.

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