Passa ai contenuti principali

Le grandi manovre da collezione

Sollecitate a gran voce dall’Europa intera e, pare, da una missiva segreta di Capitan Trichet, ma è talmente segreta che forse non sa neppure lui d’averla scritta, è stata presentata in questi giorni a Roma la collezione 2011 delle grandi manovre del supercommercialista governativo Giulio Tremonti.
Un po’ dadaista, un po’ Toni Binarelli, l’ottimo Giulio ha saputo allestire, tra il visibilio e la sensazione di bruciore alle terga dei presenti, uno spettacolo di velocità trasformistica di primordine tanto che sembra, da un comunicato della Reuters, che Arturo
Brachetti, non sopportando di essere stato surclassato voglia dare l’addio al palcoscenico. Ma vediamo i provvedimenti salienti della collezione che Tremonti,
coadiuvato da alcuni sui stretti collaboratori, ha presentato.


Prima Manovra
1) Taglio alle spese sanitarie tramite consegna a tutte le famiglie italiane del kit del piccolo chirurgo per l’automedicazione spinta e conseguente riduzione dei costi di degenza. Si risparmieranno 5 miliardi di euro che saranno prontamente girati alle varie cliniche private di don Verzè tra il tripudio di Berlusconi e Vendola.

2) Riparametrazione degli incentivi alle rinnovabili che saranno trasformati in vecchie obbligazioni Parmalat con scadenza nel 2038. Risparmio 1 miliardo da girare a La Russa per l’acquisto di gas nervino da destinare alle missioni di pace.

3) Introduzione della “Nottingham Scheriff’s Tax” che prevede un prelievo coatto del 10 % da tutti i pensionati con la minima che posseggano una dentiera. Entusiasmo tra i produttori di semolino. Il gettito sarà di circa 3 miliardi di euro da devolvere all’ex presidente dell’Agenzia dei rifiuti siciliana Felice Crosta a integrazione della misera pensione di 1369 euro. Al giorno.

4) Introduzione delle finestre mobili per il pensionamento. Dal 2012, per andare in pensione, si dovrà indovinare a quale ora e di quale giorno sarà “aperta” la finestra durante l’anno. Per facilitare l’operazione si comunica che non verranno considerate le domeniche e le feste cattoliche e si potranno fare ben tre
tentativi. Chi non indovina salta due anni. 6 miliardi il risparmio da assegnare alla fondazione Marchionne che tutela i figli dei “tagliatori di teste aziendali”.

5) Introduzione della tassa patrimoniale. Pardon, trattasi di un refuso, l’intenzione era quella di creare la tassa “matrimoniale”, una gabella una tantum sui matrimoni che verrà commisurata al 25 % del costo del ricevimento di nozze che, comunque, non potrà essere inferiore ai 10000 euro. Per non creare disparità anticostituzionali verranno tassati in egual misura tutti coloro che all’età di 30 anni non avranno contratto matrimonio. 7 miliardi il gettito previsto da destinare alle vittime dell’Olgettina.

6) Sul fronte evasione fiscale le novità più consistenti. Sarà creata una task force di sacerdoti facente capo al Ministero dell’economia per coadiuvare la Guardia di finanza nello scovare gli evasori. Una volta scovato l’evasore, confessandosi ai sacerdoti e previo la cita di 10 ave maria e 5 pater noster oltre che di un versamento del 5% dell’evaso alla chiesa cattolica vedrà rimesso il peccatuccio. La norma verrà probabilmente introdotta nel concordato, non quello fiscale, ma quello tra Stato e chiesa.

rubato come sempre a tuttamialacitta.net

Commenti

Post popolari in questo blog

Una bella botta di Benito

"Apologia del fascismo io? Ci mancherebbe, conosco la storia e gli errori commessi da Mussolini. Io ho una coscienza civile". Con questa lapidaria replica sulle pagine de La Voce, si era chiusa qualche settimana fa la querelle sulla segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, sgamata dal Corriere del Veneto mentre postava su Facebook una frase di Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore") per controbattere alle critiche di alcuni ambientalisti sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. "Non m’importa che la frase sia di Mussolini, m’interessa il concetto che esprime, rappresenta come mi sento", aveva spiegato al Corriere del Veneto fin da subito. Se una frase è bella, insomma, non fa alcuna differenza che sia stata detta da Levinàs o da Adolf Hitler, da Voltaire o da Charles Manson. Incalzata dalla Voce , mentre gli altri giornali non si accorgevano della notizia, la Cittadin replicava ancora più stizzita che non c'era "nie...

Scano Boia!

Nonostante otto comuni deltini (Adria, Corbola, Papozze, Ariano, Loreo, Rosolina, Teglio di Po e PortoViro) capitanati dal prode Geremia Gennari, ambientalista estremo, Presidente dell'Ente Parco del Delta del Po veneto nonchè sindaco della Perla Verde del Delta, Porto Viro, spingano per l'approvazione del rivoluzionario Piano del Parco nel quale verranno addirittura trasformate in strade bianche alcune arterie viarie ora asfaltate, il nono Comune, Porto Tolle, sostenuto dalla Lega che annovera tra le proprie fila il vicesindaco portotollese Ivano Gibin, vero Richelieu del carroccio polesano, si oppone all'approvazione del Piano stesso se non verranno stralciati dal perimetro del Parco 1400 ettari di scani fronte mare.

Voci per la Libertà, un festival bolscevico! Ecco le prove!

(I compagni di Amnesty consegnano il premio a Cristicchi) Il dibattito sui diritti umani non si placa certo dopo la fine del festival villadosano "Voci per la Libertà". Nei giorni scorsi, pensate, il re del Bahrein ha criticato la Siria per le inaudite violenze contro i manifestanti e il presidente iraniano ha denunciato all'Onu l'abuso della violenza contro i manifestanti da parte del governo inglese. Posizioni che confermano l'interessante tesi emersa in occasione del festival 2011 dedicato ad Amnesty International: le violazioni dei diritti umani dipendono dai punti di vista. A volte vanno bene, a volte no e in fondo tutti i gusti sono gusti e in democrazia ognuno la pensa come gli pare.