Rom e immigrati? Tutti appestati. Forse stimolati da titoli come "Arrivano immigrati, rispunta la tubercolosi" (Il Gazzettino del 14 settembre), quelli della Destra per il Polesine si dice siano barricati in casa da giorni, terrorizzati all'idea di essere contagiati dal morbo venuto da lontano.
Dal loro rifugio, forse convinti che fuori impazzi la pestilenza, essi nei giorni scorsi hanno mandato una curiosa lettera (non firmata), in cui chiedono in modo perentorio a non-si-sa-bene-chi di attuare misure draconiane contro gli untori. Chi sono? Ma ovviamente zingari, negri e musi gialli, che da sempre popolano gli incubi dei militanti di Forza Nuova, recentemente ribattezzatisi Destra per il Polesine per correre alle elezioni con l'attuale sindaco, Bruno Piva.
Sembra che gli eredi di Fiore sono talmente terrorizzati dagli stranieri da essersi convinti che siano tutti criminali e stupratori. Un po' come quelli che hanno paura dei cani e appena vedono un barboncino si cacano addosso, si fanno prendere dal panico e iniziano a sragionare. E non c'è verso di spiegare loro che, come tutti gli esseri umani su questo pianeta, gli "stranieri" sono alcuni buoni, alcuni stronzi, alcuni nè l'una nè l'altra cosa, cioè sono solo delle persone. Nisba. Come parlare al muro.
Ecco dunque che la segnalazione di alcuni casi di tubercolosi diventa l'ennesimo pretesto per regolare i conti con le loro ataviche fobie: in sintesi, siccome gli stranieri portano le malattie (non guardate noi, sono loro che credono a queste cazzate), bisogna cacciare via gli stranieri dall'Italia. Per prima cosa, i forzanovisti precisano di essere contrari all'individuazione di un vaccino, "in quanto da sempre ideologicamente contrari alle vaccinazioni di massa e razionalmente contrari a favorire ulteriori business per le solite case farmaceutiche mondialiste illuminate" mentre si dicono "favorevolissimi all’idea di una forte prevenzione".
Ed ecco il piano d'azione degli anonimi seguaci di Fiore & Morsello. Analisi della cause: il contagio di cui si parla in questi giorni riguarda un'infermiera romana, ma la Destra polesana-Forza Nuova se ne frega e ricorda che tre anni fa "il 70% dei casi proveniva dall’etnia rom (...) ed il restante nella quasi totalità di immigrati asiatici e africani". Eccoli là, sempre loro. "Preso atto dei dati inconfutabili", scrivono, ecco la proposta inviata alle "varie autorità interessate" dagli anonimi suggeritori: primo, "disporre analisi per l’intera comunità rom e per tutti gli immigrati asiatici ed africani". E gli italiani? A quanto pare, no. Sarebbero liberi di andare in giro incontrollati a spargere il morbo. Questa sì che è una trovata che risolverà il problema!
Seconda richiesta: "Allontanare dal territorio nazionale, dopo periodo di quarantena e di cure appropriate, tutti i cittadini extracomunitari e comunitari". E perchè mai? Dopo la stronzata del "reato di clandestinità", ci inventiamo anche il reato di "malattia colposa con aggravante dell'origine razziale"?
Infine: "intervento delle autorità comunali per la chiusura dei campi rom". Ehilà, tutto bene? Vi siete controllati la temperatura? Non siamo molto preparati in materia, ma ci risulta che i campi nomadi in Italia esistano da svariati decenni, tant'è che molti zingari hanno pure la cittadinanza italiana. Non è che a noi le roulotte piacciano granchè come soluzione abitativa, ma quale sarebbe la correlazione tra gli insediamenti storici di rom e l'aumento (recente) dei casi di Tbc?
Sorvolando sul finale della lettera (si può leggere integralmente su rovigooggi.it, ad esempio, e poi eventualmente segnalare alle autorità competenti, come richiesto dai forzanuovisti), facciamo anche noi un appello ai presìdi sanitari della provincia di Rovigo: ad un'analisi superficiale dei contenuti di questa lettera, gli autori non ci sembrano molto lucidi. Anzi, secondo noi stanno male. Magari si sono beccati una febbre malarica e mentre scrivevano avevano la febbre a quaranta. Serve una profilassi d'urgenza, cure adeguate e un periodo di quarantena. Poi, se pensate che siano contagiosi, fate come dicono loro: espelleteli pure dal paese. Secondo noi l'Inghilterra se li piglia .
Dal loro rifugio, forse convinti che fuori impazzi la pestilenza, essi nei giorni scorsi hanno mandato una curiosa lettera (non firmata), in cui chiedono in modo perentorio a non-si-sa-bene-chi di attuare misure draconiane contro gli untori. Chi sono? Ma ovviamente zingari, negri e musi gialli, che da sempre popolano gli incubi dei militanti di Forza Nuova, recentemente ribattezzatisi Destra per il Polesine per correre alle elezioni con l'attuale sindaco, Bruno Piva.
Sembra che gli eredi di Fiore sono talmente terrorizzati dagli stranieri da essersi convinti che siano tutti criminali e stupratori. Un po' come quelli che hanno paura dei cani e appena vedono un barboncino si cacano addosso, si fanno prendere dal panico e iniziano a sragionare. E non c'è verso di spiegare loro che, come tutti gli esseri umani su questo pianeta, gli "stranieri" sono alcuni buoni, alcuni stronzi, alcuni nè l'una nè l'altra cosa, cioè sono solo delle persone. Nisba. Come parlare al muro.
Ecco dunque che la segnalazione di alcuni casi di tubercolosi diventa l'ennesimo pretesto per regolare i conti con le loro ataviche fobie: in sintesi, siccome gli stranieri portano le malattie (non guardate noi, sono loro che credono a queste cazzate), bisogna cacciare via gli stranieri dall'Italia. Per prima cosa, i forzanovisti precisano di essere contrari all'individuazione di un vaccino, "in quanto da sempre ideologicamente contrari alle vaccinazioni di massa e razionalmente contrari a favorire ulteriori business per le solite case farmaceutiche mondialiste illuminate" mentre si dicono "favorevolissimi all’idea di una forte prevenzione".
Ed ecco il piano d'azione degli anonimi seguaci di Fiore & Morsello. Analisi della cause: il contagio di cui si parla in questi giorni riguarda un'infermiera romana, ma la Destra polesana-Forza Nuova se ne frega e ricorda che tre anni fa "il 70% dei casi proveniva dall’etnia rom (...) ed il restante nella quasi totalità di immigrati asiatici e africani". Eccoli là, sempre loro. "Preso atto dei dati inconfutabili", scrivono, ecco la proposta inviata alle "varie autorità interessate" dagli anonimi suggeritori: primo, "disporre analisi per l’intera comunità rom e per tutti gli immigrati asiatici ed africani". E gli italiani? A quanto pare, no. Sarebbero liberi di andare in giro incontrollati a spargere il morbo. Questa sì che è una trovata che risolverà il problema!
Seconda richiesta: "Allontanare dal territorio nazionale, dopo periodo di quarantena e di cure appropriate, tutti i cittadini extracomunitari e comunitari". E perchè mai? Dopo la stronzata del "reato di clandestinità", ci inventiamo anche il reato di "malattia colposa con aggravante dell'origine razziale"?
Infine: "intervento delle autorità comunali per la chiusura dei campi rom". Ehilà, tutto bene? Vi siete controllati la temperatura? Non siamo molto preparati in materia, ma ci risulta che i campi nomadi in Italia esistano da svariati decenni, tant'è che molti zingari hanno pure la cittadinanza italiana. Non è che a noi le roulotte piacciano granchè come soluzione abitativa, ma quale sarebbe la correlazione tra gli insediamenti storici di rom e l'aumento (recente) dei casi di Tbc?
Sorvolando sul finale della lettera (si può leggere integralmente su rovigooggi.it, ad esempio, e poi eventualmente segnalare alle autorità competenti, come richiesto dai forzanuovisti), facciamo anche noi un appello ai presìdi sanitari della provincia di Rovigo: ad un'analisi superficiale dei contenuti di questa lettera, gli autori non ci sembrano molto lucidi. Anzi, secondo noi stanno male. Magari si sono beccati una febbre malarica e mentre scrivevano avevano la febbre a quaranta. Serve una profilassi d'urgenza, cure adeguate e un periodo di quarantena. Poi, se pensate che siano contagiosi, fate come dicono loro: espelleteli pure dal paese. Secondo noi l'Inghilterra se li piglia .
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