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Storia di Rovigo in bustine, puntata 4

La nostra stimata collaboratrice Ivana Fracchia non ha fatto mancare anche questa settimana il suo apprezzato contributo di approfondimento sulla storia di Rovigo. Questa settimana un approfondimento, come sempre scrupolosamente e minuziosamente documentato, sulla piazza più amata dai cittadini, piazza Roma, da molti erroneamente conosciuta come piazza Merlin. Buona lettura.

Piazza Roma, centro mistico del mondo
Immaginiamo di essere nell'anno 30.000 a.C. e di visitare i luoghi in cui sorgerà Rovigo. Dove oggi c'è piazza Roma, vediamo solo una brughiera a vista d'occhio. O forse un acquitrino infestato dalle serpi.
Solo nel diciannovesimo secolo a.C. il grande imperatore olmeco Magalli decide di edificare un grande complesso architettonico per omaggiare l'architettura dell'allora fiorente civiltà khmer, dove oggi sorge piazza Roma. Nei secoli successivi, sulle rovine di quella lussuosa costruzione, sorsero poi un tempio pagano, un tribunale romano, una chiesa romanica, poi una cattedrale gotica, un parcheggio multipiano, un centro commerciale, finchè nell'Ottocento si decise di farne una piazza.
Centro mistico del pianeta Terra, luogo di confluenza di ley lines, piazza Roma fu oggetto di contese territoriali fin dalla fine del '200, quando ne rivendicò la proprietà il principe Raden Wijaya, meglio noto come Kertarajasa Jayawardhana, fondatore del regno di Majapahit, secondo quanto riportato nel Libro dei Re o Pararaton. Ma la storia documentata di questa piazza è ben più antica. Secondo Erodoto, fu qui che la regina dei Massageti, Tomiri, portò le spoglie del figlio Spargapise, ucciso da Dario il Grande, per poi divorarne il corpo come prevedeva la tradizione.
Fatte queste doverose premesse storiche ormai alla portata di chiunque, veniamo dunque al XX secolo, quando piazza Roma viene occupata dal ghetto ebraico, che verrà demolito pochi decenni dopo per costruire la pizzera Taverna. Nel 1949 è scontro nella giunta comunale tra il sindaco democristiano Nereo Canazza e il vicesindaco comunista Bartolo Opponi, sull'uso a cui destinare la piazza. Il primo vi vorrebbe realizzare un ampio parcheggio per le carrozze, il secondo vorrebbe costruirvi case popolari, i bagni pubblici e un lupanare. Si troverà una mediazione solo negli anni Sessanta, quando i figli dei fiori occuperanno la piazza e coltiveranno le aiuole con piante colorate e profumate, per poi costruire la grande fontana che ancora oggi vediamo. La fontana verrà poi spenta fino al 1988 per l'abitudine di molti rodigini di fare il bagno nudi al suo interno.
Parliamo infine dell'eterna querelle sul doppio nome. Alcuni rodigini, infatti, continuano a chiamare piazza Roma con il nome di piazza Merlin, cosa che genera numerosi problemi ai turisti e ai tutori dell'ordine pubblico. Erroneamente si ritiene che sia un tributo al senatore rodigino Umberto Merlin. In realtà, il secondo nome della piazza ha origine da un'idea venuta nel 1963 all'allora sindaco Gaetano Foffo: colpito dalla tragica morte dell'attrice americana Marilyn Monroe, il primo cittadino volle apporre una targa commemorativa nella piazza, ma la scarsa dimestichezza con la grafia anglosassone fece sì che la piazza venisse intitolata a tale Merlin Monrò. L'autore della targa fu licenziato.
Nel 2001 l'allora leader dell'opposizione Chiara Maria Luisa Scatenazzi (Forza Italia) propose di intitolare la piazza all'impiegato dell'anagrafe Nanni Myretti, unica vittima rodigina degli attentati dell'11 settembre. La cosa cadde nel dimenticatoio quando si scoprì che Myretti non era affatto morto, ma al momento del crollo del Wtc era con l'amante alle terme di Saturnia.

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