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Graziano, vogliamo la moviola!

(Foto elaborata su un'idea di Vanni Destro)
Graziano Azzalin: anni fa era convintamente contrario al carbone a Porto Tolle, quando ancora andava di moda esserlo, ma prima o poi tutti cambiano idea. Il problema è farlo alla giusta velocità.
In campagna elettorale Azzalin dichiarava, sulla stess scialba lunghezza d'onda del suo partito: "Eh, ormai la centrale a carbone l'hanno fatta, tanto vale cercare di guadagnarci qualcosa". La centrale non era stata ancora fatta, a dire il vero, e comunque il centrosinistra non si era particolarmente sbattuto per fermare l'iter, anzi. Non è che è vietato cambiare idea, per carità, ma può essere un casino quando uno cambia posizione su un argomento a una velocità tale da rischiare come minimo uno stiramento muscolare.
A inizio anno, il direttore della centrale Enel chiede che la Regione cambi la legge sul Parco per adattarla alle esigenze di Enel. Il consigliere leghista Corazzari garantisce che il suo partito obbedirà prontamente. Il consigliere democratico Azzalin dice che se il progetto della centrale è a posto, non si capisce perchè si debba cambiare la legge. Poi la giunta Zaia, naturalmente nell'interesse della collettività, decide che bisogna cambiare la legge sul Parco del Delta. Quattordici anni fa si erano dimenticati di scrivere una clausola che consentisse a Enel di fare il cazzo che voleva nell'area tutelata da norme comunitarie. Nella sede del Pd volano sedie.
Azzalin dice che il Pd proporrà un emendamento migliorativo alla proposta di modifica. "Emendamento migliorativo" è un termine per dire "stupro con vaselina". Naturalmente la giunta veneta, per non correre rischi, non accetta alcun emendamento, nè migliorativo, nè peggiorativo. Naturalmente, perchè il succo non è favorire un piano di sviluppo economico, ma fare vedere a Enel che l'ente risponde tempestivamente alle sue richieste. Al momento del voto, Azzalin si dice molto, ma molto, ma molto molto molto molto critico. Poi vota a favore della modifica di legge-stupro senza vaselina. Non è politica, è break dance. Così si rischia di farsi male e di creare disagio all'elettore privo di una moviola per rivedere al ralenti gli spostamenti supersonici del suo rappresentante in Regione (noi fortunatamente, e oggi ne andiamo particolarmente fieri, non l'abbiamo mai votato).
Alle scorse regionali Isi Coppola ha preso 16.000 voti, Renzo Marangon ottomila, Azzalin quattromila. Il povero Marangon ha avuto la sfiga di essere candidato del Pdl e quindi surclassato dalla dama del Delta. Ma è innegabile che, avendo preso il doppio dei voti di Azzalin, meritava più di lui uno scranno a palazzo Ferro-Fini. Agli amici del Partito Democratico, dunque, un simpatico consiglio: la prossima volta candidate Marangon. Prende il doppio dei voti di Azzalin e nessuno noterà la differenza.

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