Passa ai contenuti principali

Rodigini, facciamo musina!

Tra gli abitanti di Buso circola una leggenda urbana, relativa all'iniziativa di un prete per incentivare il bon ton tra gli avvinazzati locali.
Il prelato del paese trascorreva infatti vari pomeriggi al locale bar Sport, giuocando a carte e sorseggiando ombrette e, sentendo egli accompagnare le principali mosse della briscola e del tressette con imprecazioni rivolte al Signore, decise di imporre una sanzione: annotava uno per uno gli improperi e imponeva a colui che aveva bestemmiato il maggior numero di volte di offrire l'intero giro di ombre a fine pomeriggio.
Un'iniziativa simile l'ha presa il nuovo sindaco di Rovigo, a cui va il nostro più sincero applauso: "multare" con 5 euro gli assessori che arrivano in ritardo alle riunioni, con 10 euro quelli che fanno squillare il cellulare nel corso dei lavori. Non solo troviamo lodevole l'iniziativa, ma ci è pure venuta un'idea per renderla vantaggiosa per la comunità. Serve però la collaborazione di tutti!
Per prima cosa, ci sia consentito ribadire il massimo apprezzamento per l'idea del primo cittadino. Ci garba soprattutto la questione del cellulare. Chi non ha mai avuto la tentazione di abbattere a colpi di attizzatoio il tizio che al ristorante tiene il cellulare acceso sul tavolo, con la suoneria che suona "Maracaibo" a volumi da Gods of Metal, scassando i maroni a tutta la sala? E tuttavia anche la multa per chi arriva in ritardo presenta interessanti risvolti, tant'è che le prolifiche menti del nostro team creativo hanno istantaneamente elaborato un piano per sfruttarla a favore dei rodigini. Come dicevamo, però, serve la collaborazione di tutti.
Dove finiranno i soldi raccolti con le sanzioni ai ritardatari? L'assessore ai Lavori Pubblici, Nello Piscopo, vorrebbe spostare il monumento a Vittorio Emanuele II e noi siamo d'accordo con lui. Il problema è che non ci sono soldi, ma la musina raccolta dagli assessori potrebbe essere spesa per il sospirato trasloco del monarca in effige che ingombra la piazza a lui intitolata. Ma perchè limitarsi a questo? Ci sono un miliardo di piccoli lavori di manutenzione da fare in città, edifici da recuperare, spazi pubblici da riqualificare, senza contare gli aiuti economici alle persone in difficoltà, l'integrazione delle rete agli anziani in casa di riposo, il potenziamento degli asili comunali e molto, molto altro che si potrebbe fare se ci fossero i soldi.
Ecco il nostro piano: facciamo tutto questo con i soldi dei nostri assessori! Come? Facendo in modo che arrivino in ritardo alle giunte, alle riunioni e alle commissioni, ammucchiando euro ed euro di contravvenzioni che poi saranno spesi per il bene della collettività.
Basta semplicemente qualche decina di rodigini che si prenda la briga di eseguire le seguenti azioni. Primo: andate sul sito del Comune, nella sezione dedicata alla giunta, e memorizzate i volti di tutti gli assessori. Secondo: quando incontrerete per strada uno di costoro, fermatelo. Se vi dovesse rispondere che è di fretta, a maggior ragione insistete. Chiedetegli come va. Domandate indicazioni per la stazione ferroviaria. Fategli delle avances. Fingete di cadere dalla bicicletta e invocate il suo aiuto. Insomma, escogitate qualsiasi stratagemma per trattenerlo quei cinque-dieci minuti in più, necessari per farlo arrivare in ritardo all'appuntamento. Il gioco è fatto. Insistendo con questa tattica, nell'arco di pochi mesi si accumuleranno ritardi e relative sanzioni, che riempiranno di euri il salvadanaio del primo cittadino. Tutti soldi che poi potranno essere usati per tappare buche, aiutare i poveri, accorciare le liste d'attesa degli asili. Tutto a spese degli assessori. E' vero che sono sempre soldi nostri, ma volete mettere la soddisfazione?

Commenti

Post popolari in questo blog

Una bella botta di Benito

"Apologia del fascismo io? Ci mancherebbe, conosco la storia e gli errori commessi da Mussolini. Io ho una coscienza civile". Con questa lapidaria replica sulle pagine de La Voce, si era chiusa qualche settimana fa la querelle sulla segretaria della Cisl polesana, Valeria Cittadin, sgamata dal Corriere del Veneto mentre postava su Facebook una frase di Benito Mussolini ("Molti nemici, molto onore") per controbattere alle critiche di alcuni ambientalisti sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. "Non m’importa che la frase sia di Mussolini, m’interessa il concetto che esprime, rappresenta come mi sento", aveva spiegato al Corriere del Veneto fin da subito. Se una frase è bella, insomma, non fa alcuna differenza che sia stata detta da Levinàs o da Adolf Hitler, da Voltaire o da Charles Manson. Incalzata dalla Voce , mentre gli altri giornali non si accorgevano della notizia, la Cittadin replicava ancora più stizzita che non c'era "nie...

Scano Boia!

Nonostante otto comuni deltini (Adria, Corbola, Papozze, Ariano, Loreo, Rosolina, Teglio di Po e PortoViro) capitanati dal prode Geremia Gennari, ambientalista estremo, Presidente dell'Ente Parco del Delta del Po veneto nonchè sindaco della Perla Verde del Delta, Porto Viro, spingano per l'approvazione del rivoluzionario Piano del Parco nel quale verranno addirittura trasformate in strade bianche alcune arterie viarie ora asfaltate, il nono Comune, Porto Tolle, sostenuto dalla Lega che annovera tra le proprie fila il vicesindaco portotollese Ivano Gibin, vero Richelieu del carroccio polesano, si oppone all'approvazione del Piano stesso se non verranno stralciati dal perimetro del Parco 1400 ettari di scani fronte mare.

Voci per la Libertà, un festival bolscevico! Ecco le prove!

(I compagni di Amnesty consegnano il premio a Cristicchi) Il dibattito sui diritti umani non si placa certo dopo la fine del festival villadosano "Voci per la Libertà". Nei giorni scorsi, pensate, il re del Bahrein ha criticato la Siria per le inaudite violenze contro i manifestanti e il presidente iraniano ha denunciato all'Onu l'abuso della violenza contro i manifestanti da parte del governo inglese. Posizioni che confermano l'interessante tesi emersa in occasione del festival 2011 dedicato ad Amnesty International: le violazioni dei diritti umani dipendono dai punti di vista. A volte vanno bene, a volte no e in fondo tutti i gusti sono gusti e in democrazia ognuno la pensa come gli pare.