"Il successo non mi ha dato la testa. Anzi, voi non immaginate quant'è dura essere un figlio d'arte". Respinge i tentativi di adulazione, innalzando un garbato muretto di modestia. Non ci tiene che si parli di lui come del Figlio di Dio. "Non voglio vivere nell'ombra di mio padre".
Una riservatezza che tuttavia si concilia con una grande disponibilità a commentare per noi quest'epoca di grandi mutamenti sociali, economici, ecologici, eccetera eccetera. Ecco un'intervista esclusiva all'artista, guru delle comunicazioni e icona del mondo giovanile noto come Cristo, in cui affrontiamo con arguzia e spirito critico i principali temi della contemporaneità.
Caro Cristo, innanzitutto lasciaci dire che è un vero piacere ascoltarti discettare di qualsiasi tema. Sei tra i pochi che sanno declinare argomentazioni complesse e profonde con un linguaggio semplice, alla portata delle plebi.
Grazie.
Come vivi quest'epoca di grandi mutamenti sociali, economici eccetera? Dove stanno andando l'umanità e il nostro paese?
L'umanità sta andando in tante direzioni diverse, ma ritengo ci siano segnali significativi che ci stiamo avvicinando al baratro. Guardo a questo fenomeno con grande interesse: cosa succederà, ad esempio, quando scoppieranno non uno, ma cento pozzi di petrolio off shore e verremo affogati da mari di bitume?
Lei mi chiedeva dell'Italia. Mi permetto di dire solo che gli italiani non sono più stupidi di altri popoli, ma semplicemente nella media. Ci sono stati rari sprazzi di intelligenza nella storia dell'umanità, ma questi popoli sono stati presto spazzati via da altri popoli rozzi, devastatori e dotati di armi più potenti. Fa parte del disegno divino.
Ci siamo fatti la promessa di non parlare mai di suo padre, eppure la curiosità è forte. Ci proviamo comunque: lei che lo conosce bene, che magari sbircia tra le carte sulla sua scrivania, ci potrebbe dare qualche anticipazione su ciò che verrà?
E' meglio di no.
Ma a grandi linee... qual'è la trama generale?
Non si può, capisce. Cioè, lo vede già lei come vanno le cose. Non mi chieda se mio padre ha un piano per salvare i poveri e punire i ricchi, eccetera. Insomma, si guardi intorno.
Affrontiamo un argomento certo non meno controverso delle sorti dell'umanità. Cosa ne pensa della politica italiana?
E' un panorama interessante e dinamico. Mio padre sostiene da sempre Benito il taumaturgo, l'attuale presidente del consiglio. Io sono più interessato a cogliere le dinamiche del centrosinistra, la cui complessità talvolta mi scoraggia, eppure offre interessanti prospettive per la scienza e la religione. Io e il mio team di intellettuali stiamo cercando di applicare le teorie della meccanica ondulatoria ai partiti di sinistra, per capire se nelle infinite scissioni saranno in grado di superare il livelo subatomico, costringendo a riscrivere interi manuali di chimica.
Ma ben più interessante è il Pd, che come partito pone un'importante questione morale: è morto o vivo? E soprattutto: chi sarà il prossimo leader? Veltroni, il padre fondatore, ha rilanciato la comicità demenziale italiana dopo anni di produzioni di scarsa qualità. Ricordo ancora lo slogan che voleva portare in campagna elettorale, dopo avere favorito la caduta del governo Prodi: "Vota Pd, il partito che fa perdere il centrosinistra". Lui era un profeta. Non è stato capito.
Vorrei parlarle di Franceschini, ma non ho tempo. Bersani è una figura interessante e credo che la sua politica esprima continuità, ma anche rottura con la breve era Veltroni. Bersani è un uomo del fare e vuole fare un passo avanti rispetto al dilemma "Siamo vivi o siamo morti?". La sua linea è "Non lo so, ma nel dubbio suicidiamoci". Scenari, le dicevo, complessi e affascinanti.
Una riservatezza che tuttavia si concilia con una grande disponibilità a commentare per noi quest'epoca di grandi mutamenti sociali, economici, ecologici, eccetera eccetera. Ecco un'intervista esclusiva all'artista, guru delle comunicazioni e icona del mondo giovanile noto come Cristo, in cui affrontiamo con arguzia e spirito critico i principali temi della contemporaneità.
Caro Cristo, innanzitutto lasciaci dire che è un vero piacere ascoltarti discettare di qualsiasi tema. Sei tra i pochi che sanno declinare argomentazioni complesse e profonde con un linguaggio semplice, alla portata delle plebi.
Grazie.
Come vivi quest'epoca di grandi mutamenti sociali, economici eccetera? Dove stanno andando l'umanità e il nostro paese?
L'umanità sta andando in tante direzioni diverse, ma ritengo ci siano segnali significativi che ci stiamo avvicinando al baratro. Guardo a questo fenomeno con grande interesse: cosa succederà, ad esempio, quando scoppieranno non uno, ma cento pozzi di petrolio off shore e verremo affogati da mari di bitume?
Lei mi chiedeva dell'Italia. Mi permetto di dire solo che gli italiani non sono più stupidi di altri popoli, ma semplicemente nella media. Ci sono stati rari sprazzi di intelligenza nella storia dell'umanità, ma questi popoli sono stati presto spazzati via da altri popoli rozzi, devastatori e dotati di armi più potenti. Fa parte del disegno divino.
Ci siamo fatti la promessa di non parlare mai di suo padre, eppure la curiosità è forte. Ci proviamo comunque: lei che lo conosce bene, che magari sbircia tra le carte sulla sua scrivania, ci potrebbe dare qualche anticipazione su ciò che verrà?
E' meglio di no.
Ma a grandi linee... qual'è la trama generale?
Non si può, capisce. Cioè, lo vede già lei come vanno le cose. Non mi chieda se mio padre ha un piano per salvare i poveri e punire i ricchi, eccetera. Insomma, si guardi intorno.
Affrontiamo un argomento certo non meno controverso delle sorti dell'umanità. Cosa ne pensa della politica italiana?
E' un panorama interessante e dinamico. Mio padre sostiene da sempre Benito il taumaturgo, l'attuale presidente del consiglio. Io sono più interessato a cogliere le dinamiche del centrosinistra, la cui complessità talvolta mi scoraggia, eppure offre interessanti prospettive per la scienza e la religione. Io e il mio team di intellettuali stiamo cercando di applicare le teorie della meccanica ondulatoria ai partiti di sinistra, per capire se nelle infinite scissioni saranno in grado di superare il livelo subatomico, costringendo a riscrivere interi manuali di chimica.
Ma ben più interessante è il Pd, che come partito pone un'importante questione morale: è morto o vivo? E soprattutto: chi sarà il prossimo leader? Veltroni, il padre fondatore, ha rilanciato la comicità demenziale italiana dopo anni di produzioni di scarsa qualità. Ricordo ancora lo slogan che voleva portare in campagna elettorale, dopo avere favorito la caduta del governo Prodi: "Vota Pd, il partito che fa perdere il centrosinistra". Lui era un profeta. Non è stato capito.
Vorrei parlarle di Franceschini, ma non ho tempo. Bersani è una figura interessante e credo che la sua politica esprima continuità, ma anche rottura con la breve era Veltroni. Bersani è un uomo del fare e vuole fare un passo avanti rispetto al dilemma "Siamo vivi o siamo morti?". La sua linea è "Non lo so, ma nel dubbio suicidiamoci". Scenari, le dicevo, complessi e affascinanti.
Commenti
Posta un commento