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La parola ai lettori: nessuno parla più della discarica di Pincara?

Caro Monello Vianello, confido che la tua saggezza e apertura mentale sapranno dare una risposta a questa mia domanda. 
Qualche tempo fa si era parlato di realizzare una mega discarica a Pincara, vicino al Canalbianco. Subito il sindaco si è opposto, gridando che sarebbero dovuti passare sul suo corpo. La Provincia si è sollevata contro il progetto, spiegando che avrebbe comportato un aumento del 3% a livello locale delle emissioni di Pm10 e compromesso la valenza paesaggistica della zona. Dall'Udc alla Lega, da Rifondazione al Pdl è stato tutto un fiorire di mozioni, petizioni, dichiarazioni di guerra alla discarica. In Regione si è votata una mozione di contrarietà presentata da Rifondazione, ma una analoga è stata presentata da Carlo Alberto Azzi.
L'assessore al territorio Marangon si è detto contrario pure lui all'immondezzaio tossico. Insomma, non ce n'è stato uno tra i nostri politici che la volesse 'sta discarica e alla fine sono riusciti a farla saltare.
Eppure la discarica avrebbe portato lavoro a decine di persone nel comune, che certo non è tra i più fortunati del Polesine. Il trasporto dei rifiuti via fiume, poi, avrebbe valorizzato la rete fluviale dell'asta Fissero-Tartaro-Canalbianco. L'impatto ambientale, garantiscono quelli della società Veneto Gestione Ambiente, sarà "trascurabile, ovvero conforme ai livelli di legge". Si facciano tutti i controlli necessari, ma si smetta di lanciare allarmi preventivi, che hanno il solo effetto di bloccare ogni progetto sul nascere! Senza contare che i rifiuti da qualche parte bisognerà pur metterli ed è facile farsi prendere dalla "sindrome di Nimby" quando tocca a casa nostra. Insomma, il solito partito del no questa volta è trasversale alle forze politiche ed è riuscito a bloccare (almeno per ora) lo sviluppo della nostra terra! Sarà stata solo ipocrisia da campagna elettorale?
 
Osvaldo Osvaldi  
Comitato d'azione dei lavoratori
della discarica di Pincara

*

Caro Osvaldo,
non ho letto la tua lettera perchè l'argomento non mi interessava così tanto da farmi perdere tempo prezioso. L'ho quindi affidata a un software che me ne ha fatto un sunto. Il problema è che me lo ha trascritto in inglese. Allora ho cercato un traduttore automatico, ma ne ho trovato solo uno dall'inglese al kandeshi, un dialetto della lingua marathi, dunque dovrò partire per l'India in cerca di un vecchio amico che conosce questo antico idioma.
Dalla foto che mi hai inviato, deduco che sei appassionato di kung fu. Ciò mi ha fatto venire in mente un pamphlet che scrissi negli anni Sessanta, intitolato: "Come sarebbe andata a Wounded Knee se gli indiani avessero conosciuto il kung fu". Come saprai, il 29 dicembre 1890, l'esercito americano si rese responsabile del massacro di centinaia di pacifici Lakota-Sioux che stavano recandosi alla riserva di Nuvola Rossa per chiedere accoglienza, dopo l'assassinio di Toro Seduto. Furono massacrati a colpi di mitragliatore decine di donne e bambini. Fu l'ultimo capitolo della grande opera di civilizzazione dell'uomo bianco nelle terre degli indiani d'America. Ebbene, se gli indiani avessero conosciuto il kung fu, non avrebbe fatto molta differenza, perchè i loro avversari erano comunque estremamente malvagi e spietati, nonostante professassero i valori cristiani. Cosa ci insegna questo? Forse che Cristo è un personaggio storico decisamente sopravvalutato?
Un salutone rapido, che devo prendere l'aereo,

MV

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