Qualcuno scherzando disse di uno storico protagonista della politica rodigina, noto per passare a destra e a sinistra a seconda del vento, che fosse impossibile fotografarlo, perchè veniva sempre mosso.
Lasciamo ai lettori il piacere di indovinare fosse il bersaglio di questa sagace battuta. Noi siamo sicuri che la sua lezione di politica vecchio stampo non rimarrà ad ammuffire. Anzi, vediamo già da tempo sulla scena politica nuovi interessanti attori politici in grado di raccogliere questa eredità. Una vera e propria schiera, giustamente trasversale, a cui oggi si aggiunge un esordiente di sicuro talento: il coordinatore del Pdl, Mauro Mainardi. L'uomo del "basta con la politica degli accordi trasversali tra Marangon e Frigato" cercava accordi trasversali con Gabriele Frigato in contemporanea a Marangon. Lo diciamo noi? No, lo dice Aldo Guarnieri in un intervento su Rovigo Oggi.
E Mainardi è solo il caso più fresco. Per essere equi nei suoi confronti, ricordiamo che negli ultimi anni il Polesine ha partorito numerosi eredi dell'arte che fu di Leopoldo Fregoli, molti di questi rigorosamente al grido di "Basta con la vecchia politica!". Ad esempio, nel maggio 2009, il candidato leghista alle provinciali, Antonello Contiero, tuonava sulle pagine del Gazzettino: "Arriva la Lega uno tsunami, un esercito in piena (sic) per spazzare via la vecchia politica che tiene imprigionato il Polesine". Bene, bravo, bis! Poi, però, tra i suoi alleati scovi giovani imberbi quali Gianni Magnan (Nuovo Psi) e Beppe Osti, appena uscito dalla giunta di centrosinistra di Fausto Merchiori per approdare al centrodestra, in attesa di tornare di nuovo al centrosinistra l'anno dopo.
Più di recente il "renziano" Federico Frigato si è candidato sindaco alle comunali 2011 al grido di "Basta con la vecchia politica!". Tra i suoi compagni di viaggio tanti giovani di belle speranze, tipo Nello Chendi, Beppe Osti (ancora lui, questa volta di nuovo nel centrosinistra, con l'Api) e curiosamente Nadia Romeo, assessore al Commercio della giunta Avezzù dal 2001 al 2006 (centrodestra), e poi assessore al Commercio della successiva giunta Merchiori (centrosinistra), che comunque non ce l'ha fatta ad essere assessore per la terza volta (avrebbe dovuto candidarsi con il centrodestra).
Troppo facile ricordare il caso di Luca Bellotti, onorevole polesano balzato agli onori delle cronache nazionali per essere entrato ed uscito da Futuro e Libertà a una tale velocità che a Bocchino è venuto il raffreddore per lo spostamento d'aria. Sul palco di Mirabello, l'onorevole era al fianco di Gianfranco Fini a tuonare con il perfido Silvio. Una settimana dopo, eccolo rientrare nel Pdl, appena in tempo per diventare sottosegretario al Welfare. Ci sarebbe da dire qualcosa, ma l'abbiamo già detto, sul consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin, uomo capace di dichiararsi contrario alla modifica della legge sul Parco del Delta e poi votare a favore di quella modifica con sbalorditive giravolte semantiche. Ma basta infierire.
Fa oggi l'ingresso nel club il consigliere regionale Mauro Mainardi, coordinatore del Pdl polesano, che nel 2010 festeggiava la vittoria dell'amica Isi Coppola dichiarando al Carlino: "E’ finita la stagione degli inciuci, del partito senza identità confuso tra centrosinistra e centrodestra". Il riferimento era a Renzo Marangon e ai suoi più volte denunciati accordi trasversali sottobanco con l'ex segretario del Pd, Gabriele Frigato. Poi però, proprio in questi giorni, il consigliere comunale Aldo Guarnieri in un intervento a Rovigo Oggi si lascia scappare un aneddoto non da poco. Marangon, accusa Guarnieri, aveva stretto un "accordo trasversale sugli enti di secondo grado con la sinistra e Gabriele Frigato contro Mainardi". Accordo che però, prosegue Rovigo Oggi, "aveva cercato anche Mauro Mainardi, coordinatore provinciale del Pdl, ma Marangon avrebbe abbassato la posta in gioco: un solo posto nei cda di alcune partecipate, mentre Mainardi ne chiedeva due. Frigato avrebbe quindi preferito 'l'offerta' di Marangon, e 'le nomine parlano da sole' spiega Guarnieri". Insomma, lo stesso Mainardi che con la Coppola trionfante puntava il dito contro i trasversalismi, gli inciuci e gli accordi sottobanco, poi si trovava con l'avversario politico a mercanteggiare careghe? Mi sa che anche lui in foto viene fuori un po' confuso.
Lasciamo ai lettori il piacere di indovinare fosse il bersaglio di questa sagace battuta. Noi siamo sicuri che la sua lezione di politica vecchio stampo non rimarrà ad ammuffire. Anzi, vediamo già da tempo sulla scena politica nuovi interessanti attori politici in grado di raccogliere questa eredità. Una vera e propria schiera, giustamente trasversale, a cui oggi si aggiunge un esordiente di sicuro talento: il coordinatore del Pdl, Mauro Mainardi. L'uomo del "basta con la politica degli accordi trasversali tra Marangon e Frigato" cercava accordi trasversali con Gabriele Frigato in contemporanea a Marangon. Lo diciamo noi? No, lo dice Aldo Guarnieri in un intervento su Rovigo Oggi.
E Mainardi è solo il caso più fresco. Per essere equi nei suoi confronti, ricordiamo che negli ultimi anni il Polesine ha partorito numerosi eredi dell'arte che fu di Leopoldo Fregoli, molti di questi rigorosamente al grido di "Basta con la vecchia politica!". Ad esempio, nel maggio 2009, il candidato leghista alle provinciali, Antonello Contiero, tuonava sulle pagine del Gazzettino: "Arriva la Lega uno tsunami, un esercito in piena (sic) per spazzare via la vecchia politica che tiene imprigionato il Polesine". Bene, bravo, bis! Poi, però, tra i suoi alleati scovi giovani imberbi quali Gianni Magnan (Nuovo Psi) e Beppe Osti, appena uscito dalla giunta di centrosinistra di Fausto Merchiori per approdare al centrodestra, in attesa di tornare di nuovo al centrosinistra l'anno dopo.
Più di recente il "renziano" Federico Frigato si è candidato sindaco alle comunali 2011 al grido di "Basta con la vecchia politica!". Tra i suoi compagni di viaggio tanti giovani di belle speranze, tipo Nello Chendi, Beppe Osti (ancora lui, questa volta di nuovo nel centrosinistra, con l'Api) e curiosamente Nadia Romeo, assessore al Commercio della giunta Avezzù dal 2001 al 2006 (centrodestra), e poi assessore al Commercio della successiva giunta Merchiori (centrosinistra), che comunque non ce l'ha fatta ad essere assessore per la terza volta (avrebbe dovuto candidarsi con il centrodestra).
Troppo facile ricordare il caso di Luca Bellotti, onorevole polesano balzato agli onori delle cronache nazionali per essere entrato ed uscito da Futuro e Libertà a una tale velocità che a Bocchino è venuto il raffreddore per lo spostamento d'aria. Sul palco di Mirabello, l'onorevole era al fianco di Gianfranco Fini a tuonare con il perfido Silvio. Una settimana dopo, eccolo rientrare nel Pdl, appena in tempo per diventare sottosegretario al Welfare. Ci sarebbe da dire qualcosa, ma l'abbiamo già detto, sul consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin, uomo capace di dichiararsi contrario alla modifica della legge sul Parco del Delta e poi votare a favore di quella modifica con sbalorditive giravolte semantiche. Ma basta infierire.
Fa oggi l'ingresso nel club il consigliere regionale Mauro Mainardi, coordinatore del Pdl polesano, che nel 2010 festeggiava la vittoria dell'amica Isi Coppola dichiarando al Carlino: "E’ finita la stagione degli inciuci, del partito senza identità confuso tra centrosinistra e centrodestra". Il riferimento era a Renzo Marangon e ai suoi più volte denunciati accordi trasversali sottobanco con l'ex segretario del Pd, Gabriele Frigato. Poi però, proprio in questi giorni, il consigliere comunale Aldo Guarnieri in un intervento a Rovigo Oggi si lascia scappare un aneddoto non da poco. Marangon, accusa Guarnieri, aveva stretto un "accordo trasversale sugli enti di secondo grado con la sinistra e Gabriele Frigato contro Mainardi". Accordo che però, prosegue Rovigo Oggi, "aveva cercato anche Mauro Mainardi, coordinatore provinciale del Pdl, ma Marangon avrebbe abbassato la posta in gioco: un solo posto nei cda di alcune partecipate, mentre Mainardi ne chiedeva due. Frigato avrebbe quindi preferito 'l'offerta' di Marangon, e 'le nomine parlano da sole' spiega Guarnieri". Insomma, lo stesso Mainardi che con la Coppola trionfante puntava il dito contro i trasversalismi, gli inciuci e gli accordi sottobanco, poi si trovava con l'avversario politico a mercanteggiare careghe? Mi sa che anche lui in foto viene fuori un po' confuso.
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