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Mezzanotte di fuoco

"Far West in stazione" è il suggestivo titolo con cui il Resto del Carlino apre l'edizione di oggi.
Cosa turba la quiete sonnacchiosa della stazione rodigina, dove fermano sempre meno treni, ma Trenitalia apre nuove botteghe per intrattenere i pendolari? Indiani Apache hanno preso d'assalto un convoglio, Tex Willer e i suoi pard si stanno scazzottando nella sala da bar? Macchè. Sottotitolo: "Bande di immigrati durante la notte. E arriva il cantiere". Che uno pensa: ah, è un truce complotto tra extracomunitari e operai edili a minare la sicurezza della brava gente di Rovigo. Il Resto del Carlino ce ne dà conto con un ampio dossier, corredato di foto, rigorosamente scattate di giorno.
Dopo averci fornito una compiuta disamina dei disagi che il cantiere, tanto per cambiare, sta arrecando a passanti, pendolari, turisti, taxisti, ciclisti, automobilisti, infanti e puerpere, il Carlino passa a raccontare il lato oscuro della città, con una cruda testimonianza di ciò che accade nei luoghi pubblici quando cala il sole, quando i bravi cittadini fanno rientro nelle loro case dopo una giornata di lavoro e dall'oscurità iniziano a strisciare fuori lupi mannari, vampiri e altre creature delle tenebre.
Scrive l'autrice del pezzo che la sera, dopo le 20, la stazione rodigina diventa "un Far West dove scorrazzano bande di immigrati senza fissa dimora". Tutto avviene perchè mancano le telecamere per la sorveglianza e allora, si intuisce, balordi e malfattori sono lasciati liberi di scatenarsi. "E la notte ne succedono di cose", aggiunge evocativa la cronista.
Già, cosa accade nel notturno Far West ferroviario? Duelli a suon di colt e Winchester? Assalti alla diligenza? Cacce al bisonte? Macchè. Continua l'articolo, si badi bene, immediatamente nella frase successiva: "Le sorelle Irene e Enrica Salomon, di Lendinara, si sono viste più volte soppresse la littorina proveniente da Verona senza nessuna spiegazione. Silvia Destro lavora a Badia dove la stazione è sempre chiusa. Davide Mosca, studente, ha riscontrato che da gennaio il suo abbonamento è aumentato di ben 3 euro. Andrea Gastaldello è un pendolare e raramente arriva in ufficio in orario a Venezia".
Uno pensava che le "bande di immigrati senza fissa dimora" passassero le nottate a ubriacarsi, sfasciare le biglietterie automatiche, svellere le traversine dei binari per fare dei falò, sgozzare capretti invocando Damballà, il dio serpente del vudù. Invece a leggere il Carlino ti convinci che, ad esempio, c'è la mano di qualche africano privo di domicilio dietro alla misteriosa scomparsa della littorina da e per Verona, probabilmente trafugata lungo il tragitto e poi rivenduta su qualche bancarella di Dakar. E che dire dell'oscura banda di nordafricani che ha fatto aumentare di tre euro l'abbonamento del povero Davide? Non parliamo poi degli sbandati sudamericani, vera causa dei continui ritardi al lavoro del signor Andrea!
Finalmente il nostro quotidiano locale preferito ha ristabilito la logica e consequenziale verità delle cose. Da anni ci chiedevamo chi avesse fatto sparire metà degli Eurostar per Roma, trasformato i treni regionali in carri bestiame e aumentato progressivamente i prezzi dei biglietti senza alcun riscontro sulla qualità del servizio. Pensavamo fosse colpa di qualche manager strapagato di Trenitalia e invece, guarda un po', c'entrano ancora una volta gli extracomunitari.  "Il treno per Padova delle 14.55 partirà con quaranta minuti di ritardo. Trenitalia si scusa per il disagio, causato da bande di immigrati senza fissa dimora".

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