Caro Vianello Monello,
mi chiamo Cesare Giolitti, e sono il presidente dell'associazione culturale Fiamma dell'Orgoglio Italiano. Non siamo un partito, ma un semplice gruppo di cittadini, certamente orientati su valori conservatori. Ti ho scritto varie volte, ma non hai mai pubblicato i miei interventi. Si vede che non ti interessavano. Questo dimostra che voi predicate la stampa libera, ma poi in realtà scegliete quello che vi pare.
Non ci fosse La Voce a pubblicare le lettere mie e di Forza Nuova, a Rovigo tutto il pensiero sarebbe in mano alla sinistra. Certo che non mi pubblicherai, llancio ancora una volta l'allarme sulla moschea abusiva di Rovigo! Questa gente deve rispettare le nostre leggi. Anzi deve starsene a casa sua e possibilmente quando andiamo noi da loro armati fino ai denti non deve rompere il cazzo. Questo perchè noi siamo una civiltà superiore e di questo devono prendere atto baluba, bingo bongo e maori. Trovo veramente disgustoso come hai ignorato il sacrificio dei nostri camerati in Afaghnistan, a cui dico solo una cosa: presente! Loro difendono la Patria anche per le palle di velluto come te e spezzano le reni ai terroristi mussulmani che tu tanto difendi, gridando fieri Eja Eja Alalà. A chi la gloria? A noi!
Un saluto, Cesare
*
Caro Cesare,
a parte che non sono Vianello Monello, non ho mai risposto alle tue lettere perchè prima volevo dare alle stampe un dossier segretissimo in cui rivelo che Osama bin Laden è morto nell'estate 2007, per cause ancora misteriose, e fu sostituito dal celebre imitatore Gigi Sabani, che ne continua a riprodurre la voce nei messaggi registrati. L'uccisione del tenore Luciano Pavarotti, avvenuta lo stesso anno, servì proprio a fare cadere il silenzio sulla scomparsa di Sabani.
Cosa dimostra questo? Forse che una gestione verticistica, in un'organizzazione priva di un vero ricambio generazionale e sclerotizzata su pochi leader storici, mette a rischio l'attuazione di una mission nel momento in cui un leader viene a mancare. Almeno così me l'ha commentata il mullah Omar, intervistato al telefono dal suo rifugio in Antartide.
Non ho ben capito cosa vuoi da me. Comunque di recente ho appreso che uno di quelli che tu chiami eroi della patria (scusami se non uso la maiuscola), era un inveterato fascista. E quindi ti chiedo: perchè non vai anche tu, con i camerati della tua stupida associazione criptofascista, a farti sparare al fronte, così sfoltiamo un po' le fila?
Un abbraccio fraterno,
MV
mi chiamo Cesare Giolitti, e sono il presidente dell'associazione culturale Fiamma dell'Orgoglio Italiano. Non siamo un partito, ma un semplice gruppo di cittadini, certamente orientati su valori conservatori. Ti ho scritto varie volte, ma non hai mai pubblicato i miei interventi. Si vede che non ti interessavano. Questo dimostra che voi predicate la stampa libera, ma poi in realtà scegliete quello che vi pare.
Non ci fosse La Voce a pubblicare le lettere mie e di Forza Nuova, a Rovigo tutto il pensiero sarebbe in mano alla sinistra. Certo che non mi pubblicherai, llancio ancora una volta l'allarme sulla moschea abusiva di Rovigo! Questa gente deve rispettare le nostre leggi. Anzi deve starsene a casa sua e possibilmente quando andiamo noi da loro armati fino ai denti non deve rompere il cazzo. Questo perchè noi siamo una civiltà superiore e di questo devono prendere atto baluba, bingo bongo e maori. Trovo veramente disgustoso come hai ignorato il sacrificio dei nostri camerati in Afaghnistan, a cui dico solo una cosa: presente! Loro difendono la Patria anche per le palle di velluto come te e spezzano le reni ai terroristi mussulmani che tu tanto difendi, gridando fieri Eja Eja Alalà. A chi la gloria? A noi!
Un saluto, Cesare
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Caro Cesare,
a parte che non sono Vianello Monello, non ho mai risposto alle tue lettere perchè prima volevo dare alle stampe un dossier segretissimo in cui rivelo che Osama bin Laden è morto nell'estate 2007, per cause ancora misteriose, e fu sostituito dal celebre imitatore Gigi Sabani, che ne continua a riprodurre la voce nei messaggi registrati. L'uccisione del tenore Luciano Pavarotti, avvenuta lo stesso anno, servì proprio a fare cadere il silenzio sulla scomparsa di Sabani.
Cosa dimostra questo? Forse che una gestione verticistica, in un'organizzazione priva di un vero ricambio generazionale e sclerotizzata su pochi leader storici, mette a rischio l'attuazione di una mission nel momento in cui un leader viene a mancare. Almeno così me l'ha commentata il mullah Omar, intervistato al telefono dal suo rifugio in Antartide.
Non ho ben capito cosa vuoi da me. Comunque di recente ho appreso che uno di quelli che tu chiami eroi della patria (scusami se non uso la maiuscola), era un inveterato fascista. E quindi ti chiedo: perchè non vai anche tu, con i camerati della tua stupida associazione criptofascista, a farti sparare al fronte, così sfoltiamo un po' le fila?
Un abbraccio fraterno,
MV
tratto da http://monellovianello.blogspot.com
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