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Eroi polesani del nostro tempo: Nullo Chennedi (parte III)

Giunge a conclusione la saga biografica di Nullo Chennedi, prima delle tante figure polesane che il nostro collaboratore Ivan Mancin, alias Eusebio Ripapersico, ci racconterà in questa prestigiosa rubrica. Dopo la puntata 1 e la puntata 2, incredibilmente arriva questa terza puntata. Ringraziamo sentitamente Eusebio per averci consentito di andare al mare anche questa domenica e lo invitiamo, anzi incitiamo a spedirci altri contributi, che noi siamo di bocca buona.

Dopo tre mesi di ritiro monastico Nullo Chennedi lascia la celletta dell'Abbazia di Pomposa e torna la respirare l'aria laica della terra polesana.
L'operazione "mani pulite" di Borrelli, Di Pietro e compagnia sta ridisegnando il mondo della politica nazionale. Pulsioni primordiali fanno sussultare il Paese. Al grido di "dagli al socialista" l'intera Penisola vibra d'indignazione e vindice desio. Si distinguono nella violenza degli atteggiamenti l'MSI di Fini, ma, soprattutto, la Lega Nord del lumbard Umberto Bossi nel quale Nullo ritrova quel Donato (Umberto Bossi) della band "Daghe al terùn" che aveva conosciuto ai tempi d'oro della sua carriera  di cantante. Questo lo rincuora non poco perché ricorda bene quel giovanotto debosciato e non può pensare che quella della secessione, di Roma ladrona e del dio Eridano sia una cosa seria. I fatti gli daranno ragione.
A ricavare il massimo utile dallo sfacelo postcraxiano è però il personaggio che più di ogni altro aveva sostenuto l'occhialuto Buddha socialistoide: Sua eccellenza mediatica Berlusconi Silvio. Nullo intuisce immediatamente che è fatta, il craxismo non sparirà, ma andrà a pervadere ogni angolo più remoto del partitismo italiano, ogni partito avrà nani, ballerine e servili lacchè come neppure Bettino avrebbe osato sperare. E così, mentre Berlusconi depotenzia tangentopoli divenendone fan tanto da invitare Di Pietro a fare il Ministro della Giustizia nel suo primo Governo, fa passare le acque all'MSI sdoganandolo quale forza politica democratica col nome di Alleanza Nazionale, si compra il Senatur che non vedeva l'ora di farsi comprare, Nullo, con l'aiuto del socialfranchista Romero, inventa il Socialismo nomade.
Il loro motto è "Non m'importa chi sei, conta solo quel che puoi darmi". Eleuteria Romero, che, nonostante lo svezzamento paterno, di politica capisce un tubo, viene piazzata in qualsivoglia amministrazione locale come assessore agli interessi del gruppo. C'è la destra? Ecco Eleuteria in orbace. C'è la sinistra? Ecco Eleuteria in eskimo e clarks. Per Nullo e Domingo Romero è il rinnovarsi dell'età dell'oro, tutti li cercano, tutti li vogliono e loro non si negano ad una poltrona piuttosto che ad un consiglio d'amministrazione. Hanno un pacchetto elettorale di cui conoscono i componenti per nome e cognome, infrazioni al codice della strada, relazioni extraconiugali e peccatucci infantili per i quali i preti paventavano cecità. Con questa dote di anime morte vincono sui vincenti e a Nullo riesce di ripiazzare la figurina farlocca al posto della bisvalida a Faustino Merchiori. Romero ha una capacità innata di prevedere le oscillazioni elettorali in favore di questa o quell'altra parte che, dopo la figura di merda del terremoto abruzzese, Bertolaso lo chiama come consulente.
E arriviano ai giorni nostri. Domingo avverte il nuovo cambiamento in salsa leghista e ne rende edotto Nullo. Nullo tira fuori il coniglio padano dal cilindro: se la Lega Nord è il futuro, uno che ha suonato con Bossi ed è  amministratore della Celtica  s.r.l. non avrà difficoltà ad entrarvi. Nullo e Domingo caricano come un revolver puntato sulla maggioranza che governa Rovigo l'infanta Eleuteria. Il pretesto stavolta è quello di correre in aiuto degli addetti comunali all'anagrafe in difficoltà coi nomi islamici. Si propone di lasciarli iltalianizzare a piacimento degli impiegati comunali (Mohamed Al Safari diventa Gino Tognin). Per sedare le proteste dei mussulmani recalcitranti gli impiegati verranno dotati di un aspersorio caricato a pipì di suino.
La proposta riceve il plauso immediato del centro destra ed in particolare di Simone Bedendo e Antonello Contiero della Lega Nord. Alle proteste dell'ala sinistra della maggioranza, l'Assessore Pineda minaccia di suicidarsi strafogandosi di kebab cucinato dalle abili mani delle donne marocchine, il sindaco Faustino Merchiori rilascia la seguente dichiarazione: "Stiamo valutando senza preconcetti la proposta dell'Assessore Romero che, in fondo, coglie già l'essenza della legge Borghezio-Gentilini-Maroni ormai in via di approvazione in Parlamento".
Ma Nullo coglie il destro per smarcarsi “dall'estremismo antidemocratico di certa sinistra vetero buonista che sa solo offendere i veri riformisti” e, per dare un segnale forte, con la collaborazione di Giuseppe Pietroni, detto il Gozzano di Ficarolo, e la supervisione di A. E G. Romagnolo estensori del vocabolario Polesano-Italiano, incide un cd di lenti da mattonella in dialetto polesano dal titolo "Risi e bisi, mussetto e radecio, el me amor l'è de Pontecio". L'hit estivo "Capri è colerosa, Boccasette l'è na rosa" spopola già nelle feste padane nella provincia tra Adige e Po. A Nullo Chennedi e ai Romero viene data la tessera onoraria della Lega Nord e la promessa che, in caso di vittoria alle prossime amministrative Eleuteria sarà vicesindaco, Nullo plenipotenziario con portafoglio di tutti gli enti inutili  e Domingo Gran Gabelliere comunale con delega assoluta e indiscutibile. Nullo è un uomo di successo ormai, quanti altri partiti nel suo futuro?

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