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La parola ai lettori: Sandro Bondi

Caro Monello Vianello,
il suo blog rappresenta da tempo una pagina alta nella storia della letteratura italiana degli ultimi due secoli. Quanto scrive ha il merito di mostrare come la cultura, la cultura priva di coloriture politiche, sia sempre al servizio della verità, della dignità dell`uomo, della libertà, tanto più quando la verità, la dignità dell`uomo e la sua stessa libertà sono minacciate dalle ideologie totalitarie e dal potere fine a se stesso.

L'arte può assumere tante diverse connotazioni, e la scrittura può farsi veicolo di emozioni e tematiche molto differenti fra loro: può essere fonte di divertimento, di intrattenimento, di condivisione di storie personali e tante altre cose. Naturalmente la scrittura si presta anche a essere strumento di denuncia sociale e di ricerca della giustizia. Quando si uniscono il fattore emozionale, la capacità di avvincere chi legge attraverso il ritmo e lo stile del racconto e la volontà di portare alla luce realtà terribili, allora si ha quello che definirei il "connubio perfetto". Quando si riesce ad amalgamare questi elementi si ottiene, prima ancora di tutti i successivi e meritati riconoscimenti, la laurea più importante per uno scrittore: l'approvazione del pubblico.
Se oggi mi permetto di scriverle è perché ammiro le sue qualità artistiche e la sua tempra morale. Lo dico ribadisco anche per sottolineare un distacco dalla dialettica dell'insulto e della contrapposizione che spesso, nel nostro Paese, porta le persone a leggere un blog con la maschera deformante del pregiudizio ideologico. Non c'è nulla di più sbagliato, e per mia personale formazione e anche per carattere soffro molto per le esagerazioni di cui si nutre il nostro panorama politico e le trasmissioni che se ne occupano. Perciò il suo blog rappresenta un modello, la possibilità di una scrittura, pur umoristica, che contribuisca alla crescita democratica del Paese. Perché la verità non ha colore, e un blog di satira priva di pregiudizi e di forzature è come una boccata d'aria che fa piacere quando si esce da una cortina di fumo maleodorante.
Concludo dicendole quanto dissi ad un suo collega scrittore, di cui ho molto apprezzato l'apparizione in televisione qualche tempo fa: l'Italia sarà capace di diventare un Paese moderno e civile, innanzitutto se cesserà una guerra civile strisciante, se verranno meno le divisioni politiche artificiose, per lasciare posto al dialogo, all'ascolto, alla concordia e alla collaborazione fra tutte le persone di buona volontà, che si trovano in egual misura in tutte le forze politiche. La saluto con grande stima,
Min. Bondi Sandro



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Caro Sandro,
sentirti elogiare il mio blog ha risvegliato in me un'antica sensazione: la voglia di morire. Ricevere un complimento da te è tra le massime umiliazioni che mai avrei pensato di patire in vita mia. Tuttavia ho deciso di farmi forza e superare anche questo drammatico evento, perchè non ho ancora finito di esplorare lo scibile umano. Per dimenticare la tua lettera, mi dedicherò ad esaminare una teoria recentemente sottopostami dal dottor Arcadio Hulot, un allergologo serbo che ha dedicato la propria vita a studiare gli anziani fermi davanti ai lavori in corso e ha raggiunto un'inquietante conclusione: essi sono spie al soldo di una potenza nemica. Essendo costantemente pedinati, mentre girovagano raccogliendo informazioni su di noi, si fermano spesso davanti ai cantieri, fingendo di dare un'occhiata, dandosi invece un'occhiata intorno per scoprire agenti del controspionaggio. Ma per chi lavorano? Hulot sostiene siano agenti della Dubrkvoknia, l'unico stato segreto al mondo. Le Società delle Nazioni nel 1940 ne nascose l'esistenza all'umanità perchè altrimenti non funzionava il celebre giochetto: pensa a un numero da 1 a 10, aggiungi otto, dividi per due, togli il numero pensato, associa il risultato a una lettera dell'alfabeto e la lettera a uno Stato. Prendi la lettera successiva e pensa a un animale e a un colore di quell'animale. Chi poneva il quiz, a un certo punto esclamava "Ma non ci sono elefanti grigi in Danimarca!", dando a intendere di avere indovinato tutte e tre le cose pensate. Ma in molti casi qualcuno replicava: "Infatti io pensavo agli ermellini beige della Dubrkvoknia".
Insomma, gli anziani che guardano gli operai al lavoro sono in realtà agenti segreti dubrkvkniaci. Sarà vero? Ho tutta la vita per scoprirlo, cioè poco più di sei mesi, a sentire il mio medico.
Saluti,

MV

da Monello Vianello, 29 novembre 2009

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