Non poteva passare inosservata l'iniziativa del nuovo sindaco di Adria, Massimo Barbujani, che nei giorni scorsi ha avviato il giro di vite contro chi chiede l'elemosina per i viali della bella città, mettendo a repentaglio la pubblica sicurezza con le loro maniere insistenti. Prestigiosi istituti di statistica stimano infatti che gli accattoni ad Adria siano da "qualche centinaio" a dodicimila. Invadono ormai ogni strada del ridente centro bassopolesano, cagionando grave disturbo a giovani madri e indifesi bambini con la loro molestia e la loro scarsa igiene.
Altrettanto eminenti scienziati approvano i metodi varati dal sindaco Bobo: inutile mandare un paio di vigili a passeggiare per la città, allo scopo di dirimere eventuali contenziosi o scoraggiare mariuoli e tagliaborse. Molto più utile sommistrare agli avidi mendicanti multe fino a 500 euro. Si sa, infatti, che i maledetti questuanti con le monetine della gente dabbene si comprano le Maserati e continuano a fare i finti poveri. Dopo il successo, inevitabile, di questa ordinanza, fonti segretissime nella città etrusca ci annunciano l'avvento di nuove disposizioni, che consentiranno di debellare altrettanto perniciose piaghe sociali dalla radice.
Stop ai bambini petulanti
D'ora in poi i bambocci sono avvisati. Non esisteranno più strepiti, schiamazzi e gridolini su ottave da soprano. I passanti infastiditi chiedono un giro di vite. Sarà concesso in deroga di continuare a giocare a pallone nella propria via, ma sarà assolutamente vietato gridare, schiamazzare, chiamarsi l'un l'altro in modo rumoroso, esultare senza alcun contegno. Si gioisce con moderazione. Per strada guai ai marmocchi che inizieranno a piagnucolare come femminucce e a quelli che penseranno di alzare la voce perchè la madre compri loro il trenino. Atteggiamenti simili saranno puniti con ammende fino a duemila euro. Alla madre perbene non resterà che la scelta: denunciare il figlio alle forze dell'ordine oppure pagare al posto suo.
Adolescenti pomicioni fuorilegge
Dopo la chiusura del dispendioso centro giovanile mangiasoldi, arriva un'altra iniziativa per fare capire ai giovini della città etrusca che non è più tempo di frizzi e lazzi. Stiano in casa a studiare, invece di barcollare come nullafacenti in giro per la città, con la mente ottenebrata da tempeste ormonali. Multe fino a settemila euro e tre anni di reclusione alle coppie non ufficialmente riconosciute che saranno sorprese a intrecciare lingue e allungare mani sotto le magliettine, con l'aggravante nel caso l'ignobile esibizione avvenga su panchine della collettività. Basta con manifestazioni esageratamente affettuose che possono arrecare grave turbamento nella popolazione. Ciò li incentiverà a concentrarsi sullo studio o, eventualmente, sulla ricerca di un impiego.
Vietato essere poveri
L'iniziativa è al vaglio dell'assessorato ai Servizi Sociali. Decenni di buonismo, infatti, hanno creato grande confusione nel paese. La povertà e l'emarginazione sociale, dicono certuni accademici sessantottini, vanno risolte analizzando cause, promuovendo benessere diffuso, garantendo percorsi di recupero. Una follia che ha decretato la paralisi di qualsiasi politica di lotta alla povertà. Con il nuovo decreto la povertà verrà considerata un reato, punibile con multe fino a cinquemila euro e l'espulsione dai confini comunali. Un giro di vite sempre più necessario in un'epoca in cui un'informazione esagerata e tendenziosa spinge ad utilizzare la crisi economica come pretesto per non impegnarsi a produrre per il bene del Prodotto interno lordo. Sono in via di definizione le linee attuative dell'ordinanza.
Altrettanto eminenti scienziati approvano i metodi varati dal sindaco Bobo: inutile mandare un paio di vigili a passeggiare per la città, allo scopo di dirimere eventuali contenziosi o scoraggiare mariuoli e tagliaborse. Molto più utile sommistrare agli avidi mendicanti multe fino a 500 euro. Si sa, infatti, che i maledetti questuanti con le monetine della gente dabbene si comprano le Maserati e continuano a fare i finti poveri. Dopo il successo, inevitabile, di questa ordinanza, fonti segretissime nella città etrusca ci annunciano l'avvento di nuove disposizioni, che consentiranno di debellare altrettanto perniciose piaghe sociali dalla radice.
Stop ai bambini petulanti
D'ora in poi i bambocci sono avvisati. Non esisteranno più strepiti, schiamazzi e gridolini su ottave da soprano. I passanti infastiditi chiedono un giro di vite. Sarà concesso in deroga di continuare a giocare a pallone nella propria via, ma sarà assolutamente vietato gridare, schiamazzare, chiamarsi l'un l'altro in modo rumoroso, esultare senza alcun contegno. Si gioisce con moderazione. Per strada guai ai marmocchi che inizieranno a piagnucolare come femminucce e a quelli che penseranno di alzare la voce perchè la madre compri loro il trenino. Atteggiamenti simili saranno puniti con ammende fino a duemila euro. Alla madre perbene non resterà che la scelta: denunciare il figlio alle forze dell'ordine oppure pagare al posto suo.
Adolescenti pomicioni fuorilegge
Dopo la chiusura del dispendioso centro giovanile mangiasoldi, arriva un'altra iniziativa per fare capire ai giovini della città etrusca che non è più tempo di frizzi e lazzi. Stiano in casa a studiare, invece di barcollare come nullafacenti in giro per la città, con la mente ottenebrata da tempeste ormonali. Multe fino a settemila euro e tre anni di reclusione alle coppie non ufficialmente riconosciute che saranno sorprese a intrecciare lingue e allungare mani sotto le magliettine, con l'aggravante nel caso l'ignobile esibizione avvenga su panchine della collettività. Basta con manifestazioni esageratamente affettuose che possono arrecare grave turbamento nella popolazione. Ciò li incentiverà a concentrarsi sullo studio o, eventualmente, sulla ricerca di un impiego.
Vietato essere poveri
L'iniziativa è al vaglio dell'assessorato ai Servizi Sociali. Decenni di buonismo, infatti, hanno creato grande confusione nel paese. La povertà e l'emarginazione sociale, dicono certuni accademici sessantottini, vanno risolte analizzando cause, promuovendo benessere diffuso, garantendo percorsi di recupero. Una follia che ha decretato la paralisi di qualsiasi politica di lotta alla povertà. Con il nuovo decreto la povertà verrà considerata un reato, punibile con multe fino a cinquemila euro e l'espulsione dai confini comunali. Un giro di vite sempre più necessario in un'epoca in cui un'informazione esagerata e tendenziosa spinge ad utilizzare la crisi economica come pretesto per non impegnarsi a produrre per il bene del Prodotto interno lordo. Sono in via di definizione le linee attuative dell'ordinanza.
(da Monello Vianello, 16 settembre 2009)
Commenti
Posta un commento